Carta docente ai supplenti brevi: la Corte UE dice no alla discriminazione [Sentenza]

La Corte di Giustizia UE stabilisce che escludere i supplenti brevi dalla Carta docente è discriminatorio. Una sentenza chiave per i diritti dei docenti.

04 luglio 2025 08:55
Carta docente ai supplenti brevi: la Corte UE dice no alla discriminazione [Sentenza] - Corte di Giustizia Europea
Corte di Giustizia Europea
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La Corte di Giustizia UE ha stabilito che escludere i docenti con supplenze brevi dalla Carta docente è illegittimo. La sentenza C-268/24 boccia la discriminazione basata sulla durata del contratto, aprendo il diritto al bonus di 500 euro anche per i supplenti brevi.

Carta Docente: il principio di non discriminazione

La recente sentenza della Corte di Giustizia europea afferma un principio fondamentale del diritto dell’Unione: vietare la discriminazione basata sulla tipologia di contratto. Escludere un docente dal bonus di 500 euro solo perché ha un incarico breve viola la clausola 4 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (direttiva 1999/70/CE), che mira a garantire parità di trattamento nelle condizioni di impiego.

Le motivazioni della Corte UE

Secondo i giudici europei, la sola durata limitata di un contratto non costituisce una "ragione oggettiva" valida per giustificare un trattamento differente. I docenti precari, anche per periodi limitati, svolgono mansioni comparabili a quelle dei colleghi di ruolo, partecipando pienamente alle attività didattiche e formative previste durante il loro servizio. La natura del lavoro prevale sulla durata del rapporto.

L'impatto della sentenza sui tribunali

La decisione ha un effetto diretto sui giudici nazionali, che sono ora tenuti a disapplicare le interpretazioni restrittive della normativa italiana. L'esclusione dei supplenti brevi dalla Carta del docente potrà essere considerata legittima solo in presenza di motivazioni documentate e oggettive, che non possono però limitarsi alla semplice temporaneità del contratto di lavoro.

Un orientamento giurisprudenziale consolidato

Questo pronunciamento si inserisce in un contesto giurisprudenziale già definito, rafforzando una linea interpretativa chiara. La sentenza, infatti, conferma il principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, come già evidenziato in precedenti decisioni (causa C-450/21), estendendo la tutela delle condizioni di impiego a tutti i docenti.

In sintesi: la decisione della Corte di giustizia UE

In conclusione, la sentenza della Corte di Giustizia UE ribadisce con forza che l'accesso alla Carta del docente non può dipendere dalla durata del contratto. Questa decisione tutela i diritti dei docenti precari e impone un cambiamento nella gestione del bonus formazione.

La sentenza della Corte UE

Testo dcompleto della Sentenza