Carta docente, diritto anche al personale educativo: lo dice la Cassazione
La Cassazione conferma il diritto al bonus 500 euro anche per il personale educativo. La sentenza 9895/2024 amplia i beneficiari della Carta docente.
La Carta docente spetta anche al personale educativo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 9895/2024. Il bonus da 500 euro annui per l'aggiornamento non è più riservato solo ai docenti di cattedra. La Suprema Corte ha riconosciuto la funzione formativa essenziale di questi operatori scolastici.
I dettagli della sentenza 9895/2024
L'ordinanza Cass. civ., Sez. lavoro, n. 9895 dell'11 aprile 2024, segna un punto di svolta nell'interpretazione delle norme sulla formazione del personale scolastico. La Corte di Cassazione ha stabilito che la Carta elettronica del docente, il noto bonus da 500 euro annui, spetta a pieno titolo anche al personale educativo. Questa decisione chiarisce definitivamente l'ambito di applicazione dell'articolo 1, comma 121, della Legge 107/2015 (la "Buona Scuola"), che ha introdotto il beneficio.
La Suprema Corte ha specificato che la finalità della norma non è premiale, ma funzionale: si tratta di uno strumento di politica formativa essenziale per garantire l'aggiornamento delle competenze di chi opera nel sistema educativo. Escludere il personale educativo, secondo i giudici, minerebbe questo obiettivo.
La funzione del personale educativo e la Carta docente
Il fulcro della decisione della Cassazione risiede nell'analisi della funzione specifica del personale educativo. Sebbene questi professionisti non tengano lezioni curricolari frontali, il loro ruolo è giudicato essenziale. Essi, infatti, "partecipano al processo di formazione ed educazione degli allievi". La Corte valorizza il fatto che la normativa scolastica e i contratti collettivi di settore già riconoscono una sostanziale assimilazione funzionale tra la figura del docente e quella dell'educatore. Entrambe le categorie professionali sono tenute a rispettare specifici oneri formativi e obblighi di aggiornamento continuo, necessari per mantenere elevate le competenze pedagogiche e didattiche. Negare loro l'accesso alla Carta docente costituirebbe, pertanto, una palese irragionevolezza e una disparità di trattamento ingiustificata rispetto alla ratio della legge.
L'ambito di applicazione: chi rientra e chi è escluso
È fondamentale comprendere chi, concretamente, beneficia di questa estensione. La sentenza si applica al personale educativo dell'ordinamento scolastico statale. Rientrano in questa definizione, ad esempio, gli educatori dei convitti e degli educandati, e più in generale il profilo "educatore" del comparto scuola. L'ordinanza non deve essere interpretata in modo estensivo o improprio. Figure professionali come psicologi scolastici, orientatori o educatori professionali socio-pedagogici (che rispondono a profili diversi) non sono automaticamente inclusi.
Essi potrebbero beneficiarne solo se il loro contratto di assunzione li inquadra specificamente come "personale educativo" del comparto scuola. Restano totalmente esclusi tutti gli operatori che, pur svolgendo mansioni educative, lavorano al di fuori dell'ordinamento scolastico statale, come il personale dipendente di enti locali, aziende sanitarie o cooperative del terzo settore.