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CCNL 2022/24: Mef e MiM bloccano gli emendamenti Anief, a rischio la firma del sindacato sul rinnovo

Il MEF e il MiM respingono le proposte Anief su mobilità, stipendi e buoni pasto. Il sindacato minaccia il ritiro della firma dal rinnovo del CCNL 2022/24.

Il Ministero dell’Economia e quello dell’Istruzione hanno espresso parere negativo su una serie di emendamenti proposti da Anief, il sindacato rappresentativo del settore scuola, nell’ambito della discussione sul Decreto Legge 45/25 del 7 aprile 2025. Le misure, che erano al vaglio della VII Commissione del Senato, puntavano a introdurre maggiore mobilità per il personale scolastico, a ripristinare il primo gradino stipendiale dopo tre anni di servizio e a garantire i buoni pasto anche a docenti e personale ATA. Il diniego rischia di compromettere la firma del sindacato sul nuovo CCNL 2022/24.

Rinnovo CCNL 2022/24, Anief: “Grave discriminazione verso il personale della scuola pubblica”

Secondo il presidente nazionale Marcello Pacifico, la decisione assunta da Ministero dell’Istruzione e Funzione Pubblica rappresenta un passo indietro nei confronti del personale scolastico, che continua a essere escluso da tutele già riconosciute ad altri comparti della pubblica amministrazione. Tra queste, la mobilità intercompartimentale del personale di ruolo, bloccata dal veto ministeriale, che secondo Anief avrebbe facilitato un miglior equilibrio tra domanda e offerta nelle diverse aree del Paese. Anche la reintroduzione del primo scatto stipendiale dopo tre anni dall’immissione in ruolo – eliminato da oltre quindici anni – è stata rigettata, nonostante rappresentasse un incentivo economico concreto per il personale scolastico.

Buoni pasto esclusi per docenti e ATA: il paradosso dello smart working

Tra le richieste più urgenti avanzate da Anief c’era anche quella di estendere i buoni pasto ai lavoratori della scuola, una misura che sarebbe stata allineata con quanto già previsto per i dipendenti di altri ministeri, in particolare quelli delle Funzioni Centrali, che ne beneficiano anche in modalità smart working. La mancata approvazione dell’emendamento lascia ancora una volta esclusi docenti e ATA, nonostante le analoghe condizioni lavorative e le esigenze condivise con il resto della pubblica amministrazione. Questo – sostiene Anief – aggrava ulteriormente la disparità di trattamento e crea un clima di profonda disillusione tra i lavoratori del settore educativo.

Il sindacato minaccia il ritiro della firma dal contratto nazionale

Alla luce del rifiuto degli emendamenti che avrebbero avuto effetti diretti sul rinnovo contrattuale, il sindacato Anief ha annunciato che potrebbe non firmare il CCNL 2022-2024 all’Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Una decisione che – se confermata – rischia di rallentare ulteriormente il processo di rinnovo del contratto per centinaia di migliaia di lavoratori della scuola. Il mancato recepimento delle proposte rappresenta, secondo Anief, una rottura del dialogo sociale e un segnale di scarsa volontà politica di valorizzare concretamente la funzione educativa svolta ogni giorno da insegnanti, personale tecnico e amministrativo negli istituti italiani.

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