Centri per l'impiego in Sicilia: ritardi nell'erogazione dei servizi essenziali
In Sicilia, la maggior parte dei Centri per l'Impiego non garantisce i servizi essenziali. Programma GOL inefficace e concorsi bloccati dal Tar.
Solo 5 dei 64 Centri per l'Impiego siciliani forniscono i livelli essenziali di prestazione. Un'inefficienza che emerge da un'interrogazione parlamentare e che evidenzia gravi ritardi nell'attuazione del programma GOL e nelle politiche attive per il lavoro.
La carenza dei servizi per il lavoro in Sicilia: il dramma dei Centri per l'impiego
I Centri per l’Impiego in Sicilia presentano una situazione di grave difficoltà. Secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro, aggiornati al 31 marzo 2025, la stragrande maggioranza delle sedi non riesce a garantire i servizi fondamentali. In particolare, prestazioni cruciali come l'accompagnamento al lavoro e il supporto all'autoimpiego non vengono erogate in modo capillare, lasciando scoperti molti cittadini in cerca di occupazione.
Il fallimento del programma GOL
La gestione delle politiche del lavoro regionali è stata definita "un disastro" dal deputato M5S Davide Aiello. Il programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL), finanziato con fondi del PNRR, mostra risultati deludenti, con "successi occupazionali fisiologicamente più bassi" rispetto ad altre aree del Paese. Il Ministero attribuisce parte delle criticità a un difetto di comunicazione tra il sistema informativo regionale e quello nazionale.
Annullate le graduatorie dei concorsi
A peggiorare la situazione interviene lo stop ai concorsi per il potenziamento degli organici. La Regione Siciliana ha dovuto annullare in autotutela le graduatorie relative all'assunzione di 487 funzionari per i Centri per l'Impiego. La decisione è una conseguenza diretta della valanga di ricorsi al Tar presentati da numerosi candidati, bloccando di fatto le nuove assunzioni necessarie a rafforzare le strutture.
La ridefinizione dei punteggi da parte del Tar
Il nodo della questione riguarda l'attribuzione dei punteggi per i titoli di studio. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha emesso una sentenza che chiarisce le modalità di valutazione, specificando che il punteggio per la laurea magistrale o specialistica (1,5 punti) non è sommabile a quello della laurea triennale. Questa decisione modifica sostanzialmente i punteggi dei candidati e obbliga l'amministrazione a rivedere le graduatorie finali.