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Compensi accessori MOF scuola: perché il netto in busta paga è più basso?

Perché i compensi accessori del personale scolastico risultano più bassi del previsto? Analisi delle differenze tra fondi MOF e pagamenti dal bilancio.

A fine anno scolastico, il personale scolastico attende con ansia i compensi accessori. Spesso, l’importo accreditato delude le aspettative. La ragione risiede nella diversa natura dei fondi e nel calcolo che trasforma il lordo erogato dall’istituto nel netto effettivo in busta paga.

I compensi accessori dal fondo d’istituto (MOF)

Una parte dei compensi rientra nel Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF). Questi pagamenti, che includono le funzioni strumentali o le attività per la valorizzazione del personale, vengono liquidati tramite cedolino unico. In questo caso, le risorse assegnate alla scuola sono già al “lordo dipendente”. Ciò significa che i contributi a carico dello Stato e le ritenute vengono gestiti direttamente dalla Ragioneria dello Stato, semplificando il calcolo per il personale scolastico.

I pagamenti a carico del bilancio della scuola

La differenza sostanziale emerge con i pagamenti gestiti direttamente dal bilancio della scuola. Si tratta di compensi per attività legate a progetti PNRR, PON o fondi europei regionali. Queste somme sono definite “omnicomprensive”, ovvero includono sia la parte destinata al dipendente sia i contributi che la scuola, in qualità di datore di lavoro, deve versare allo Stato. Questo è il motivo principale della discrepanza tra le attese e l’importo finale.

Dal lordo stato al lordo dipendente: il calcolo

Per capire la riduzione, bisogna partire dal concetto di lordo stato. Se un docente ha un compenso di 2.100 euro per un progetto, questa cifra include i contributi a carico dello stato (es. INPDAP e IRAP, circa il 32,70%). Per ottenere il lordo dipendente, si deve scorporare questa quota. Un calcolo semplificato consiste nel dividere l’importo totale per 1,327. Quindi, 2.100 euro di lordo stato diventano circa 1.582 euro di lordo dipendente, la base su cui calcolare le tasse.

Dal lordo dipendente al netto in busta paga

Una volta ottenuto il lordo dipendente (1.582 euro), si applicano le trattenute a carico del lavoratore. Queste includono le ritenute previdenziali e assistenziali (circa il 9,15%), che riducono l’importo a circa 1.437 euro, definito imponibile fiscale. Su questa cifra viene applicata l’aliquota IRPEF massima, che può arrivare al 35% o più, portando il netto in busta paga finale a circa 934 euro. L’elevata tassazione sui redditi accessori spiega così la notevole differenza.

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