Concorso Dirigenti Scolastici, è scontro tra vincitori dell'ordinario e del riservato: il nodo delle reggenze
Continua la disputa tra vincitori del concorso ordinario e riservato per Dirigenti Scolastici. In gioco ci sono le reggenze e le immissioni in ruolo.


La conclusione del concorso per dirigenti scolastici non ha placato le tensioni tra i vincitori del canale ordinario e quelli del concorso riservato. Al centro dello scontro c'è l'assegnazione delle reggenze: chi dovrebbe occuparle in attesa dell’immissione in ruolo? La contesa riguarda la priorità nell’accesso temporaneo agli incarichi dirigenziali nelle scuole, con entrambe le fazioni pronte a far valere le proprie ragioni.
I vincitori ordinari rivendicano la difficoltà della selezione e chiedono priorità nelle assegnazioni
I rappresentanti del concorso ordinario sottolineano la complessità del percorso selettivo affrontato, articolato in prova preselettiva, scritta e orale, con una soglia di superamento fissata a 70/100. Solo il 4% dei candidati ha superato l’intero iter, a fronte dell’85% del concorso riservato. Per questo motivo, chiedono che le reggenze attualmente in essere siano assegnate prioritariamente a loro, in attesa della stabilizzazione contrattuale. Secondo il gruppo, questa misura rispecchierebbe un criterio meritocratico e garantirebbe continuità amministrativa, valorizzando chi ha affrontato una selezione particolarmente rigorosa.
I riservisti puntano sull'urgenza di copertura delle sedi vacanti e propongono un piano triennale
Dal canto loro, i vincitori del concorso riservato richiedono l’immissione in ruolo di almeno 900 dirigenti scolastici già dal 2025-2026, sottolineando la necessità di coprire tutte le sedi vacanti. Le reggenze, a loro avviso, compromettono il corretto funzionamento degli istituti e devono essere superate con incarichi stabili. Propongono inoltre l’introduzione di incarichi annuali di presidenza per le sedi nominali, ovvero quelle formalmente coperte ma prive di un dirigente titolare. Per quanto riguarda i 308 posti tolti al concorso ordinario e assegnati al riservato, si propone una restituzione graduale su base triennale, con una ripartizione del contingente del 60% agli ordinari e del 40% ai riservisti per l'anno scolastico 2025-2026.
Graduatorie e assunzioni: posizioni inconciliabili tra i due gruppi
Anche sulla gestione delle graduatorie emergono posizioni divergenti. I candidati del concorso ordinario chiedono che la loro graduatoria venga dichiarata ad esaurimento, con priorità assoluta nelle future assunzioni. Di contro, i riservisti sostengono che ogni scorrimento della graduatoria ordinaria debba avvenire solo dopo l’esaurimento delle assunzioni previste per il canale riservato, in nome del principio di priorità giuridica delle graduatorie di merito. La contesa, quindi, non si esaurisce con la fine del concorso, ma si sposta sul piano della gestione amministrativa e della pianificazione delle risorse umane scolastiche per i prossimi anni.