Concorso docenti, ASSET: 'Ingiusto essere esclusi senza abilitazione'
La decisione di escludere dal concorso docenti gli insegnanti senza abilitazione scatena proteste. ASSET contesta la mancata valutazione del servizio svolto.


Il dibattito sul nuovo concorso docenti si accende: la decisione di escludere gli aspiranti senza abilitazione all'insegnamento solleva polemiche e minacce di azioni legali, mettendo in discussione i criteri di accesso e il valore dell'esperienza maturata sul campo.
Il requisito dell'abilitazione
Il Ministero dell'Istruzione ha stabilito che la partecipazione ai prossimi concorsi per l'assunzione di docenti sarà vincolata al possesso del titolo di abilitazione all'insegnamento. Questa misura esclude di fatto migliaia di supplenti che, pur avendo anni di servizio alle spalle e garantendo il funzionamento delle scuole, si vedono preclusa la possibilità di stabilizzazione. La normativa non riconosce come titolo sufficiente l'esperienza maturata sul campo né il possesso di una laurea o di un diploma tecnico-pratico che conferisce l'idoneità a insegnare una specifica materia. Tale scelta ha generato un forte malcontento tra il personale precario, che si sente delegittimato e privato di un'opportunità fondamentale per il proprio futuro professionale, nonostante la dedizione dimostrata, specialmente durante l'emergenza sanitaria.
Una normativa contestata
Le associazioni di categoria e i sindacati del mondo della scuola, ASSET in particolare, contestano duramente questa impostazione, definendola illegittima e in contrasto con i principi costituzionali. In particolare, si fa riferimento agli articoli 3 e 97 della Costituzione, che sanciscono rispettivamente il principio di uguaglianza e quello del buon andamento della Pubblica Amministrazione. Secondo i critici, escludere docenti con servizio pluriennale e comprovata competenza non solo crea una palese disparità di trattamento, ma danneggia anche l'efficienza del sistema scolastico. ASSET Scuola lancia un appello al Ministero affinché riconsideri la propria posizione e valorizzi l'esperienza come requisito valido per l'accesso al concorso docenti, avviando una riforma del reclutamento che sia realmente meritocratica e inclusiva.
In sintesi, la richiesta di rivedere i requisiti del concorso docenti mira a ottenere il giusto riconoscimento per l'esperienza e il servizio prestato. L'obiettivo è garantire un processo di selezione equo, che non escluda a priori il personale che da anni sostiene la scuola pubblica, chiedendo giustizia e pari opportunità.