Concorso docenti Pnrr 3: Flc Cgil impugna i bandi, ecco perchè

Il concorso docenti Pnrr 3 è a rischio? Il sindacato FLC Cgil contesta l'esclusione dei laureandi SFP e degli specializzandi TFA X ciclo.

20 ottobre 2025 14:00
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Il concorso docenti Pnrr 3 è al centro di una forte polemica. Il sindacato FLC Cgil ha annunciato l'intenzione di impugnare i bandi del concorso, le cui domande scadono il 29 ottobre. La contestazione riguarda l'esclusione di specifiche categorie di aspiranti docenti. Tra questi, i laureandi in Scienze della Formazione Primaria (SFP) e gli iscritti al Tfa X ciclo per il sostegno.

Concorso docenti Pnrr 3: i motivi del ricorso FLC Cgil

Il nodo centrale della contestazione mossa dalla FLC Cgil riguarda i termini previsti per lo scioglimento della riserva. I bandi attuali del concorso PNRR 3 consentono l'iscrizione "con riserva", ma impongono una scadenza precisa: il titolo di specializzazione sul sostegno o l'abilitazione all'insegnamento (per la scuola secondaria) deve essere conseguito entro il 31 gennaio 2026. Questa data, apparentemente tecnica, crea una discriminazione di fatto secondo il sindacato. La FLC Cgil ha quindi deciso di impugnare i bandi per tutelare i diritti di chi è ingiustamente escluso.

Laureandi SFP e specializzandi TFA esclusi

La disposizione sulla scadenza penalizza due platee significative. In primo luogo, i laureandi di Scienze della Formazione Primaria (SFP). Molti di loro, pur concludendo regolarmente il percorso di studi nelle sessioni di laurea previste tra ottobre 2025 e gennaio 2026, si troverebbero formalmente fuori termine. In secondo luogo, sono esclusi gli iscritti al X ciclo dei percorsi di specializzazione sul sostegno (TFA). Questi percorsi formativi richiedono almeno otto mesi e si concluderanno entro il 30 giugno 2026, ben oltre il limite fissato. Il sindacato segnala inoltre una criticità per i percorsi ex art. 13 del DPCM 4 agosto 2023, i cui frequentanti, impropriamente immatricolati nell'a.a. 2025/26, rischiano l'esclusione.

La posizione del Ministero e i danni al sistema

Il Ministero dell'Istruzione giustifica questa rigidità con la necessità di rispettare i target legati ai finanziamenti del PNRR. L'obiettivo è produrre graduatorie con almeno 30.000 aspiranti entro il 30 giugno 2026. Tuttavia, la FLC Cgil ribatte che questa esigenza burocratica sta causando una grave disparità di trattamento. Si discriminano candidati che seguono percorsi di formazione iniziale lunghi e impegnativi. Secondo il sindacato, questa scelta danneggia enormemente il sistema scolastico, specialmente in territori dove si registra già una forte carenza di docenti specializzati sul sostegno e di insegnanti qualificati per la scuola primaria.

I requisiti e i posti del concorso docenti 2025

Indipendentemente dal ricorso sul PNRR 3, si definiscono i contorni del concorso docenti 2025. I bandi (uno per infanzia/primaria, uno per secondaria) prevedono 58.135 posti totali, suddivisi in 27.376 per infanzia/primaria e 30.759 per la secondaria, per il triennio 2025/28. Essendo terminato il 31 dicembre 2024 il regime transitorio PNRR, cambiano i requisiti di accesso. Si parteciperà con la laurea magistrale o con la specifica abilitazione. Per i posti di sostegno è richiesta la relativa specializzazione. Gli insegnanti tecnico-pratici (ITP) accedono con l'abilitazione o il diploma. È confermata la partecipazione per chi vanta almeno tre anni di servizio nelle scuole statali negli ultimi cinque anni (con un anno specifico).

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