Continuità didattica con la conferma dei docenti precari di sostegno, Anief: 'Una sconfitta dello Stato'

Continuità didattica sostegno: il governo conferma i docenti precari su richiesta delle famiglie. Anief contesta: è una sconfitta che alimenta il precariato.

30 agosto 2025 08:54
Continuità didattica con la conferma dei docenti precari di sostegno, Anief: 'Una sconfitta dello Stato' - Marcello Pacifico
Marcello Pacifico
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Il Ministro Valditara annuncia la conferma del 50% dei docenti di sostegno precari su richiesta delle famiglie per garantire la continuità didattica. Il sindacato Anief, guidato da Marcello Pacifico, contesta duramente la misura, definendola una sconfitta dello Stato che alimenta il precariato e attende una pronuncia dall'Unione Europea per la stabilizzazione del personale.

La misura del Ministero e la continuità didattica

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato che circa la metà dei docenti di sostegno precari sarà riconfermata per il prossimo anno scolastico. Questa novità deriva da una recente normativa che consente alle famiglie degli alunni con disabilità di richiedere esplicitamente la permanenza dello stesso insegnante, qualora si sia instaurato un valido rapporto educativo. L'obiettivo dichiarato è quello di assicurare una continuità didattica mai vista prima, un elemento fondamentale per il percorso formativo degli studenti più fragili. La misura, presentata come una vittoria per la scuola, mira a stabilizzare il rapporto alunno-docente.

La replica di Anief: una sconfitta per lo Stato

La posizione del sindacato Anief è diametralmente opposta. Per il presidente nazionale Marcello Pacifico, la conferma dei supplenti non è una vittoria, ma una sconfitta dello Stato. Secondo il sindacato, la vera stabilità si ottiene solo con l'immissione in ruolo e la trasformazione di tutti i posti vacanti in posizioni stabili. L'associazione ha intrapreso azioni legali, presentando un ricorso al Tar e un reclamo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali. La misura viene vista come un palliativo che non risolve il problema alla radice e che va contro i principi meritocratici della selezione del personale scolastico.

Precariato, diritti e la visione futura

Il nodo centrale della questione resta il precariato strutturale. Anief sottolinea come i posti in deroga, aumentati del 120% dal 2010, debbano essere trasformati in organico di diritto per garantire un vero diritto all'inclusione. Pacifico critica la scelta di affidare alle famiglie la selezione dei docenti, paragonando la dinamica a quella della scelta di un "badante" e sminuendo la professionalità degli insegnanti. L'attesa è ora per la pronuncia dell'Unione Europea, prevista per dicembre 2025, che potrebbe ridefinire le regole sul reclutamento e sulla gestione dei contratti a termine.

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