CPIA, al via i percorsi sperimentali di istruzione tecnica in FAD dal 2026/27: ecco l'informativa
Dal 2026/27 i CPIA avviano percorsi di istruzione tecnica e potenziano la FAD. Analisi dei requisiti, delle opportunità e delle criticità del nuovo sistema.


A partire dall'anno scolastico 2026/27, i CPIA attiveranno percorsi sperimentali di istruzione tecnica e potenzieranno la Fruizione a Distanza (FAD). Questa novità mira ad ampliare l'offerta formativa, introducendo percorsi tecnici di secondo livello e nuove modalità di didattica a distanza per l'istruzione degli adulti.
I requisiti della nuova sperimentazione nei CPIA
L'attivazione dei nuovi percorsi è subordinata a precise condizioni. La sperimentazione, prevista dal D.P.R. 275/1999, sarà accessibile esclusivamente ai CPIA che aderiscono, tramite accordi di rete, a una filiera formativa tecnologico-professionale. Qualora non presente nella provincia, sarà possibile legarsi a una filiera di un territorio limitrofo. Un altro requisito fondamentale è l'erogazione, a partire dall'anno scolastico 2026/27, di una parte dei percorsi di primo e secondo livello in modalità FAD potenziata. Infine, ogni centro dovrà presentare formalmente la candidatura della propria sperimentazione attraverso una delibera degli organi collegiali.
Le criticità sulle risorse e l'organizzazione
Il sindacato Cisl Scuola, pur apprezzando l'opportunità di ampliare l'offerta formativa, ha sollevato diverse perplessità. La principale criticità riguarda l'avvio di una sperimentazione senza la previsione di ulteriori risorse umane, economiche e strutturali. L'invarianza di organico è un punto fermo, poiché i progetti saranno autorizzati solo nei limiti del contingente già definito. L'adesione obbligatoria a una filiera, inoltre, è vista come una soluzione per sopperire alla mancanza di laboratori e strumentazioni nei CPIA, evidenziando una potenziale debolezza strutturale del sistema e rafforzando l'idea che l'obiettivo sia il mantenimento dell'invarianza di spesa.
Le preoccupazioni sul modello formativo
Ulteriori dubbi emergono sul modello didattico e organizzativo. Si teme uno sbilanciamento eccessivo verso le esigenze del mondo del lavoro, a causa del legame vincolante con le filiere e le aziende del territorio. Il potenziamento della Fruizione a Distanza (FAD) desta preoccupazione per il suo possibile impatto negativo sulla relazione educativa, fondamentale in un contesto eterogeneo come quello dei CPIA. Infine, si segnala il rischio di confusione organizzativa, dato che l'avvio della sperimentazione coinciderà con la riforma degli istituti tecnici, i cui quadri orari non sono ancora stati definiti con chiarezza.
In sintesi: le novità per i CPIA
La nuova offerta formativa per i CPIA introduce importanti percorsi di istruzione tecnica e potenzia la didattica digitale. Tuttavia, emergono criticità significative legate alla mancanza di risorse aggiuntive e a un modello organizzativo che necessita di chiarimenti per garantire una solida istruzione degli adulti.