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Cresce il numero di docenti e Ata colpiti da burnout: Anief chiede un’indagine urgente

Anief lancia l’allarme sul crescente fenomeno del burnout tra insegnanti e personale Ata over 60, chiedendo un’indagine ufficiale sulle malattie professionali.

Il fenomeno del burnout tra i lavoratori della scuola, in particolare tra i docenti e il personale Ata con oltre 60 anni, sta raggiungendo livelli allarmanti. A denunciarlo è l’Anief, sindacato guidato da Marcello Pacifico, che sollecita le istituzioni a prendere atto della situazione e a promuovere un’indagine ufficiale sull’incidenza delle malattie professionali tra il personale scolastico. L’obiettivo è duplice: avviare specifici percorsi di formazione INAIL per la prevenzione e riconoscere ufficialmente il burnout come malattia legata al pubblico impiego.

Carichi di lavoro insostenibili e stress cronico: le cause del malessere tra gli over 60

Le condizioni di lavoro degli insegnanti sessantenni e ultra-sessantenni risultano sempre più gravose. Nonostante l’esperienza maturata, questi professionisti si trovano a gestire carichi di lavoro paragonabili a quelli dei colleghi più giovani, ma con un impatto fisico e psicologico decisamente maggiore. La stampa specializzata ha raccolto numerose testimonianze di docenti che si sentono “invisibili” o trattati come “reperti archeologici” dai dirigenti scolastici. Questi racconti mettono in luce una realtà di stress cronico, isolamento e scarsa considerazione professionale, fattori che alimentano il fenomeno del burnout e compromettono la salute dei lavoratori.

Riscio burnout per il personale scolastico: Anief in prima linea per il riconoscimento del lavoro usurante e il pensionamento anticipato

Di fronte a un quadro così critico, l’Anief si batte per il riconoscimento delle mansioni scolastiche tra le attività usuranti, richiedendo deroghe all’innalzamento progressivo dell’età pensionabile, oggi sempre più vicina ai 70 anni. Il sindacato ha portato la questione in tutte le sedi istituzionali e legislative, promuovendo anche una petizione nazionale per l’introduzione del pensionamento anticipato e il riscatto gratuito della laurea per il personale scolastico. L’iniziativa ha raccolto quasi 120 mila firme, dimostrando quanto il tema sia sentito dalla categoria. Il forte sostegno popolare ha già prodotto risultati concreti, con la presentazione di proposte di legge mirate a tutelare i lavoratori della scuola.

La proposta Bucalo: riscatto agevolato della laurea per un ricambio generazionale nel comparto istruzione

Tra le iniziative legislative più rilevanti spicca la proposta di legge n. 1413 della senatrice Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia), volta a riconoscere la dignità e peculiarità del lavoro scolastico. La proposta punta a facilitare il pensionamento anticipato attraverso il riscatto agevolato degli anni di studio universitari, riducendo l’aliquota al 5% e abbassando il costo a circa 900 euro per anno di studi, rispetto agli attuali 6.076 euro. Questo provvedimento potrebbe interessare circa 1,2 milioni di dipendenti del comparto istruzione e ricerca, compresi i precari, e rappresenterebbe un primo passo verso un ricambio generazionale di massa, fondamentale per garantire la qualità della formazione e il benessere degli operatori scolastici.

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