Nel decreto scuola 2025, presentato dal Ministro Giuseppe Valditara dopo il Consiglio dei Ministri del 28 marzo, emergono importanti novità sul fronte del reclutamento del personale scolastico.
Le misure del Decreto Scuola 2025: quota del 30% riservata al reclutamento agli idonei del Concorso 2023
Una delle misure più attese riguarda gli idonei del concorso 2023, che finalmente potranno accedere a una quota del 30% dei posti disponibili per le assunzioni in ruolo. A partire dal 2026/27, la possibilità di inserimento si estenderà a tutti gli idonei dei concorsi banditi dal 2020 in poi, grazie a nuovi elenchi regionali. Questi elenchi saranno utilizzati per coprire i posti che resteranno vacanti dopo le immissioni in ruolo legate ai concorsi PNRR, introdotti dalla riforma del 2022.
Una nuova graduatoria per valorizzare chi ha superato i concorsi
Con queste misure si apre una nuova prospettiva per quanti, pur avendo superato i concorsi pubblici senza rientrare tra i vincitori, potranno entrare a far parte di graduatorie utilizzabili per coprire le cattedre rimaste scoperte ogni anno. Il provvedimento punta a evitare l’esclusione di centinaia di candidati idonei che, fino ad ora, hanno visto frustrare le proprie aspettative di assunzione a causa di un sistema che non valorizzava appieno la loro preparazione.
Barbacci (CISL Scuola) sulle misure del Decreto Scuola: “Un passo avanti, ma servono garanzie per tutti”
La segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, ha espresso un cauto ottimismo: “Attendiamo di leggere il testo definitivo del decreto per accertarci che nessuno venga escluso da questa nuova possibilità. Penso in particolare agli idonei del concorso straordinario 2020 e a chi ha superato l’esame per educazione motoria nel 2023, categorie che meritano pieno riconoscimento”. La dirigente sindacale ha sottolineato come, finora, molti idonei non abbiano nemmeno potuto conoscere la propria posizione in graduatoria, generando incertezza e frustrazione.
Verso un nuovo modello: GPS e titoli come criteri di selezione
Barbacci ha infine evidenziato come queste nuove misure rappresentino “una prima risposta positiva” alle criticità sollevate in merito alla riforma del reclutamento del PNRR, giudicata inefficace. La CISL Scuola propone di estendere il modello già applicato per i posti di sostegno anche ai posti comuni, valorizzando le GPS di I fascia, ossia le graduatorie per le supplenze. Questo approccio, ha spiegato, permetterebbe una selezione più equilibrata, che tenga conto sia dei titoli di studio sia dell’esperienza maturata sul campo attraverso il servizio prestato.
Il comunicato della CISL Scuola
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