Dirigenti Scolastici: ancora troppe reggenze, allarme in Sardegna per il 2025
In Sardegna, il nuovo anno scolastico inizia con 24 scuole senza Dirigenti Scolastici e con un alto tasso di abbandono. Quali sono le proposte politiche.


L'anno scolastico 2025/26 si apre con una duplice emergenza per la Sardegna: la carenza di Dirigenti Scolastici titolari e il persistente problema della dispersione scolastica. La denuncia, sollevata dal PSI regionale, fotografa un sistema educativo in affanno, dove numerose scuole senza Dirigenti Scolastici stabili dovranno affrontare sfide complesse, minando la continuità didattica e la stabilità organizzativa.
Emergenza Dirigenti Scolastici: i numeri del problema
La mancanza di Dirigenti Scolastici si conferma una criticità a livello nazionale, con circa 700 istituti scoperti all'avvio del nuovo anno scolastico. La Sardegna vive questa situazione con particolare intensità. Su 24 sedi vacanti censite nella regione, il recente concorso ha messo a disposizione soltanto 11 posti per nuove immissioni in ruolo. Di conseguenza, ben 13 scuole, concentrate soprattutto nelle aree interne e più svantaggiate, saranno affidate in reggenza. Questa soluzione, che assegna la guida di un istituto a un dirigente già titolare altrove, rischia di compromettere la stabilità e l'efficacia della gestione.
Una criticità legata a dispersione e calo demografico
Il problema dei presidi si innesta su un tessuto sociale già fragile. La dispersione scolastica in Sardegna tocca livelli allarmanti, con un alunno su quattro che abbandona prematuramente gli studi. Questo fenomeno, secondo l'analisi del Partito Socialista, è strettamente correlato al calo demografico e all'invecchiamento della popolazione, fattori che indeboliscono il tessuto produttivo regionale. Affrontare questa piaga richiede investimenti mirati nella formazione del personale, nel potenziamento delle strutture e in una riorganizzazione complessiva del sistema, per garantire uno sviluppo economico sostenibile.
Le critiche al governo e la proposta di autonomia
Le cause di questa emergenza vengono individuate in precise scelte politiche. Il PSI Sardegna punta il dito contro la legge finanziaria del 2022, accusata di aver programmato un taglio costante nel numero di Dirigenti Scolastici a livello nazionale. La strategia del governo statale, basata su interventi a costo zero, viene ritenuta inadeguata per risolvere problemi strutturali così complessi. L'unica via d'uscita proposta è quella di trasferire maggiori competenze alle regioni, consentendo di definire il numero delle autonomie scolastiche in base alle reali necessità del territorio e di garantire un'istruzione di qualità.