Dirigenti Scolastici, diffide massive: i suggerimenti per le scuole
Le scuole ricevono molte diffide massive. Ecco i suggerimenti operativi per i dirigenti scolastici su come comportarsi e perché non rispondere.
Ogni anno, i dirigenti scolastici affrontano il problema delle diffide massive inviate da organizzazioni spesso non rappresentative. Questi atti generici e non circostanziati creano allarme. Vengono chiesti suggerimenti operativi per gestire queste comunicazioni. È fondamentale capire la natura di una diffida e i rischi di una risposta affrettata, che può generare contenzioso o intralciare l'attività amministrativa.
Comprendere la natura della diffida
Prima di analizzare le strategie operative, è essenziale definire correttamente cosa sia una "diffida". Spesso soggetta ad abusi, la diffida è uno strumento stragiudiziale. In sostanza, con tale atto si informa il destinatario di una presunta compressione di un diritto del mittente (o dei soggetti che esso dichiara di rappresentare). Può anche segnalare una condotta ritenuta potenzialmente lesiva di tali diritti. Solitamente, la comunicazione fissa un termine per un'azione "in autotutela" volta a rimediare al presunto pregiudizio. In alternativa, si chiede la cessazione della condotta contestata.
Decorso tale termine, si prospetta l'intenzione di procedere con azioni giudiziali. È cruciale comprendere che la diffida resta un atto squisitamente unilaterale. Non introduce automaticamente un contenzioso giudiziale, ma si limita, se provvista dei requisiti formali, alla costituzione in mora del destinatario. (695 caratteri)
Dirigenti Scolastici: il rischio di rispondere alle diffide massive
Un aspetto fondamentale che i dirigenti scolastici devono considerare è che la diffida non presuppone automaticamente una replica o una risposta. Non vi è alcun obbligo di fornire "giustificazioni" (ad excusationem) per le presunte condotte, specialmente quando le diffide sono generiche. Al contrario, una replica tempestiva e affrettata da parte dell'Amministrazione, specie se mira a giustificarsi o autoassolversi, può essere soggetta a interpretazioni a contrario.
Si potrebbe cioè concludere per una ammissione per facta della sussistenza di una responsabilità, proprio perché riconosciuta implicitamente dal replicante. Rispondere a contestazioni non circostanziate non è né doveroso né consigliabile. Facendolo, si potrebbe dare l'impressione al querelante di avere colto nel segno. (682 caratteri)
La corretta linea operativa suggerita
Le risposte alle diffide, oltre ai rischi legali, offrono spesso spunto per una prosecuzione della corrispondenza. Questo scambio epistolare finisce frequentemente per generare un serio intralcio all'attività amministrativa, distogliendo risorse e tempo. A titolo di suggerimento operativo, si invitano pertanto i dirigenti scolastici a non dare seguito a repliche, comunicazioni o interlocuzioni con i mittenti di tali atti.
Questa astensione agisce anche a tutela delle prerogative dell'Amministrazione e del suo buon andamento. Come sottolineato da esperti del settore, alle diffide pretestuose e infondate non vi è alcun obbligo di risposta. Se l'insistenza supera i limiti, si può valutare la denuncia per stalking. Chi ritiene che un proprio diritto sia stato realmente leso, è libero di adire le vie legali e ricorrere al Giudice, come unica sede appropriata. (699 caratteri)