Disabile grave trascurato a scuola: Dirigente Scolastico sotto processo

Studente disabile trascurato a scuola: poche ore di sostegno, no al deambulatore e gravi carenze igieniche. Il Dirigente Scolastico sotto processo a Torino

15 maggio 2025 08:55
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Un ragazzo con gravi disabilità sarebbe stato trascurato a scuola: poche ore di sostegno, negato l’uso del deambulatore e gravi mancanze igieniche. La madre ha testimoniato nel processo contro la dirigente scolastica, accusata di maltrattamenti per omissioni gravi verso il figlio disabile che avrebbero peggiorato le condizioni psicofisiche del minore.

Sostegno ridotto e barriere all’autonomia

Un ragazzo disabile, affetto da una rara patologia neurologica dalla nascita, è stato trascurato in un istituto scolastico torinese, secondo quanto emerge da un processo in corso. Il giovane, oggi 17enne, si era trasferito a Torino con la madre nel 2021 dopo la separazione dei genitori. Nel nuovo ambiente scolastico, non solo avrebbe ricevuto un numero insufficiente di ore di sostegno, ma gli sarebbe stato anche impedito l’uso del deambulatore, strumento raccomandato dai medici per stimolare i movimenti e garantirgli una minima autonomia. Secondo la madre, il figlio era costretto a restare tutto il giorno in sedia a rotelle senza possibilità di movimento attivo.

Testimonianze gravi sulla gestione del ragazzo disabile

La madre del ragazzo, una donna di 54 anni, ha testimoniato in aula raccontando una situazione di abbandono e umiliazione vissuta quotidianamente dal figlio. «Un giorno è tornato a casa sporco di urina», ha riferito, denunciando la totale assenza di assistenza igienica. Il personale scolastico avrebbe dichiarato di non essere autorizzato a spostarlo dalla sedia a rotelle, nonostante nella precedente scuola ci fosse un’operatrice dedicata a queste mansioni. Solo verso la fine della terza media, con l’arrivo di un nuovo insegnante di sostegno, le condizioni scolastiche del ragazzo sarebbero migliorate leggermente.

Rifiutata la formazione per l’uso del deambulatore

Una fisioterapista dell’ASL di Torino ha confermato che la scuola si è rifiutata di accettare la formazione per permettere l’uso sicuro del deambulatore, pur non essendo necessarie competenze specialistiche. «Gli insegnanti non hanno voluto imparare», ha dichiarato la professionista, che aveva seguito il ragazzo per diversi mesi. L’atteggiamento rigido e la mancata predisposizione alla formazione vengono considerati dagli inquirenti come azioni lesive dell’autonomia dello studente, che avrebbe invece potuto beneficiare di stimoli fondamentali per il suo sviluppo psicofisico.

Le accuse alla dirigente: omissioni e trascuratezza verso il ragazzo disabile

La dirigente scolastica è ora imputata per maltrattamenti aggravati, non per comportamenti violenti, ma per gravi omissioni nella gestione del caso. Secondo l'accusa, la preside non avrebbe richiesto un numero sufficiente di ore di sostegno, né vigilato sull’assistenza igienica del ragazzo, lasciandolo in condizioni definite “insopportabili”. A fronte delle segnalazioni dei familiari e degli specialisti, l’istituto avrebbe agito con ritardo nell’attivare le figure professionali necessarie, compromettendo il diritto all’inclusione del minore. La dirigente, difesa dall’avvocato Freidano Sanneris, nega ogni responsabilità. La madre del ragazzo, rappresentata dall’avvocato Gabriella Boero, continua a chiedere giustizia per quanto subito dal figlio.