Discipline Stem: è allarme per la carenza di laureati in Europa
Lo studio Deloitte rivela le difficoltà delle aziende nel trovare talenti nelle Discipline Stem e un divario di genere ancora troppo ampio.
La Fondazione Deloitte ha presentato al Parlamento europeo i dati dello European Stem Observatory, evidenziando una preoccupante scarsità di competenze tecniche nel continente. Solo un quarto degli universitari sceglie le Discipline Stem, creando seri problemi di reclutamento per le aziende. Il rapporto sottolinea un forte mismatch tra domanda e offerta e la necessità di superare il divario di genere che penalizza l'innovazione.
Carenza di iscritti alle Discipline Stem
I dati emersi dallo studio, basati su analisi Eurostat e migliaia di interviste, dipingono uno scenario complesso: appena il 26,5% degli studenti europei frequenta corsi scientifici. Questa scarsità genera un mismatch strutturale che mette in difficoltà oltre la metà delle imprese, incapaci di reperire profili adeguati. Analizzando i numeri nel dettaglio, si nota che l'ingegneria domina le immatricolazioni con oltre la metà degli iscritti, mentre il settore Information and Communication Technology attira solo un quinto del totale. Le aziende faticano a trovare talenti specializzati, specialmente nei settori strategici per lo sviluppo economico, segnalando un'urgenza formativa non più rimandabile.
Il divario di genere nelle materie scientifiche
Nonostante le donne rappresentino la maggioranza della popolazione universitaria (55,1%), solo il 32,2% opta per carriere scientifiche. La situazione appare critica nei settori più tecnici, come l'ingegneria e l'ICT, dove la presenza femminile rimane marginale e la crescita registrata è minima (+0,3%). Purtroppo, molte studentesse segnalano di aver subito episodi discriminatori durante il percorso di studi o lavorativo. Spesso, radicati stereotipi culturali scoraggiano le ragazze dall'intraprendere queste strade, percepite erroneamente come "troppo difficili" o non adatte, limitando così il potenziale bacino di talenti a disposizione del mercato del lavoro europeo.
Cosa chiedono le imprese e il settore pubblico
Le realtà industriali, in particolare quelle ingegneristiche e tecnologiche, registrano le maggiori difficoltà nel reperimento di personale qualificato e temono la forte competizione internazionale. Per invertire la rotta e sostenere la competitività, otto aziende su dieci sollecitano interventi pubblici mirati per avvicinare l'istruzione al mondo produttivo. È necessario abbattere le barriere culturali e potenziare l'orientamento per garantire un accesso paritario agli studi scientifici.
Le priorità emerse dal rapporto includono:
Miglioramento dell'offerta formativa dei sistemi educativi nazionali.
Rafforzamento del collegamento diretto tra università e mondo del lavoro.
Politiche attive per ridurre il gap di competenze e trattenere i talenti.