Docenti di religione: vittoria per Carta del Docente per abusi di contratto a termine

Il Tribunale di Vercelli riconosce la Carta del Docente e il risarcimento per l'abuso di precariato ai docenti di religione.

24 ottobre 2025 18:45
Docenti di religione: vittoria per Carta del Docente per abusi di contratto a termine - Giudice con la bilancia in mano
Giudice con la bilancia in mano
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Importante vittoria legale per i docenti di religione presso il Tribunale di Vercelli. La sentenza 404/2025 ha accolto il ricorso promosso dal sindacato FENSIR, stabilendo due principi fondamentali. È stato riconosciuto il diritto alla Carta del Docente (bonus 500 euro) anche per i precari per gli anni 2019-2023. Inoltre, è stato disposto un risarcimento per abuso di contratti a termine. Si tratta di una decisione significativa a tutela del personale scolastico precario.

Il riconoscimento della Carta del Docente

La sentenza emessa dal Tribunale di Vercelli, numero 404/2025, rappresenta una svolta significativa. Il giudice, dott.ssa Patrizia Baici, ha accolto le istanze presentate dagli avvocati Isabella Cuzzilla e Alessandra Gaido, supportati dal sindacato FENSIR. Il punto cruciale della decisione riguarda l'estensione della Carta del docente ai lavoratori a tempo determinato. Specificamente, il tribunale ha riconosciuto il diritto dei docenti ricorrenti a ricevere il bonus di 500 euro annui per gli anni scolastici 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023. Questa decisione rimuove una disparità di trattamento, garantendo anche al personale non di ruolo l'accesso a fondamentali strumenti di aggiornamento professionale.

Risarcimento ai docenti di religione per abuso di precariato

Oltre alla questione della formazione, la sentenza affronta un altro tema vitale per i docenti di religione e per tutto il comparto precario: l'abusiva reiterazione dei contratti. Il Tribunale di Vercelli non si è limitato a riconoscere il bonus, ma ha anche condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) a versare un risarcimento del danno. L'importo stabilito è pari a sei mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto percepita dai ricorrenti. Questo provvedimento sanziona la prassi, diffusa nell'amministrazione scolastica, di utilizzare contratti a termine in modo consecutivo e ingiustificato, violando le normative a tutela dei lavoratori.

Il fondamento giuridico e la reazione sindacale

La decisione del giudice Baici si fonda su un solido impianto giuridico, richiamando le recenti sentenze di diverse corti superiori. Il Tribunale ha fatto riferimento ai pronunciamenti della Corte di Giustizia UE, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione. Tali sentenze hanno consolidato il principio di parità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e quelli di ruolo. Mariangela Mapelli, Segretaria Nazionale del SAIR (sindacato interno alla FENSIR), ha espresso grande soddisfazione. Ha definito il risultato una conferma della "bontà delle battaglie a tutela dei precari". Il sindacato invita ora altri docenti in situazioni simili a promuovere nuovi ricorsi per ottenere il riconoscimento dei propri diritti.

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