Educazione a rischio: il pedagogista Novara contro genitori narcisisti e tablet a colazione

Daniele Novara lancia un appello ai genitori: no ai tablet ai bambini, sì al gioco, al movimento e al rispetto del pensiero magico dell’infanzia

21 giugno 2025 22:02
Educazione a rischio: il pedagogista Novara contro genitori narcisisti e tablet a colazione - pedagogista Daniele Novara
pedagogista Daniele Novara
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Il pedagogista Daniele Novara lancia un appello provocatorio: stop alla razionalizzazione precoce, ai bambini trattati come piccoli adulti e all'invasione digitale nella prima infanzia. Il pensiero magico va rispettato, il movimento quotidiano favorito. Le sue parole, forti ma documentate, propongono un cambio di rotta radicale nel modo di educare

Novara: i bambini non sono piccoli adulti

Durante un seminario sull’educazione, Daniele Novara ha criticato l’atteggiamento di molti genitori che “spiegano troppo” ai figli piccoli, trattandoli come se fossero già adolescenti razionali. “Non avete bambini Leonardo da Vinci o Alberto Angela”, ha detto ironicamente, sottolineando l’errore di sovrastimare le competenze cognitive dei più piccoli. I bambini di quattro anni vivono nel pensiero magico: colpiscono il tavolo che li ha “fatti male” o combattono mostri immaginari. Secondo Novara, pretendere che comprendano spiegazioni logiche è non solo inutile, ma dannoso per il loro sviluppo.

Pensiero magico e disastri digitali

L’uso precoce della tecnologia è una delle principali minacce allo sviluppo neurologico sano, secondo Novara. Tablet e smartphone somministrati già a colazione “portano il cervello del bambino in una realtà non sensoriale”, alterando i percorsi naturali di apprendimento. L’attacco è durissimo anche contro i progetti di alfabetizzazione digitale nella fascia 0-6, che Novara definisce “una follia educativa”. Scrivere su una tastiera non attiva i meccanismi motori legati alla letto-scrittura, mentre la penna sviluppa funzioni neurologiche essenziali. Il risultato? Ritardi cognitivi e difficoltà scolastiche.

La cura è nella sensorialità e nel movimento

La proposta educativa di Novara è chiara: recuperare il corpo e i sensi come strumenti fondamentali dell’apprendimento. Serve una vera e propria “rivoluzione sensoriale”, ispirata a Maria Montessori e ai diritti naturali dei bambini di Gianfranco Zavalloni: sporcarsi, saltare, correre, arrampicarsi. “Un bambino di quattro anni deve correre almeno due o tre ore al giorno”, ha detto Novara, “e se non lo fa è un problema”. A questa attività fisica quotidiana va affiancata una costruzione educativa fatta di abitudini e non di comandi: l’obiettivo non è l’obbedienza, ma la formazione del carattere.

Novara: contro la cultura del controllo

I genitori devono smettere di voler controllare tutto: anche la vivacità è un’espressione sana dello sviluppo. “Un bambino che corre anche per andare in bagno è normale, se cammina portatelo dal neuropsichiatra”, ha affermato con tono provocatorio. Novara ha anche rilanciato l’appello a vietare l’uso dello smartphone prima dei 14 anni e dei social prima dei 16, perché “educare non significa sedare”. Infine, ha criticato una società che costruisce ostacoli più che spazi Family Friendly, proponendo una pedagogia dell’esperienza concreta, dove il fare conta più delle parole