Giubileo dei Giovani 2025: un modello di inclusione e dignità
Il Giubileo dei Giovani 2025 promuove l'inclusione attiva delle persone con disabilità, un esempio concreto di rispetto e piena attuazione dei diritti.


L'organizzazione del Giubileo dei Giovani 2025 pone al centro inclusione e dignità, garantendo piena accessibilità alle persone con disabilità. Un passo concreto che valorizza i diritti fondamentali e diventa un modello di civiltà e un riferimento per la scuola e la società. Ecco di seguito il comunicato stampa del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.
Inclusione e dignità al centro del Giubileo dei Giovani: un passo rilevante verso l’attuazione piena dei diritti
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani accoglie con vivo apprezzamento la recente comunicazione relativa all’organizzazione del Giubileo dei Giovani 2025, in programma dal 28 luglio al 3 agosto a Tor Vergata, che prevede un servizio di accoglienza e accompagnamento strutturato per le persone con disabilità, con particolare attenzione a quelle motorie, sensoriali e cognitive. Si tratta di un’iniziativa che merita di essere valorizzata non solo per la sua portata logistica, ma per il valore culturale e simbolico che esprime.
In un contesto spesso segnato da ritardi e frammentazioni sul piano dell’inclusività, la scelta di potenziare l’accessibilità agli eventi giubilari costituisce un segnale tangibile di civiltà e coerenza rispetto ai principi fondamentali della dignità umana, della partecipazione e dell’uguaglianza. La possibilità, garantita a ogni persona, di prendere parte all’esperienza del Giubileo insieme al proprio gruppo, alla propria parrocchia o comunità, rappresenta un riconoscimento concreto del diritto all’identità relazionale e alla piena cittadinanza.
In particolare, si evidenzia la rilevanza del modello adottato: un sistema integrato di assistenza, capillare e calibrato sulle diverse esigenze, che coinvolge istituzioni civili e religiose in una rete di corresponsabilità. L’attivazione di navette attrezzate, l’organizzazione di hub di accoglienza e la presenza di personale formato per l’assistenza alle diverse forme di disabilità costituiscono buone pratiche che dovrebbero diventare standard strutturali, non eccezioni legate a grandi eventi.
Come docenti impegnati nella promozione dei diritti umani nella scuola italiana, riconosciamo in questa esperienza un’occasione formativa per i nostri studenti e un riferimento utile per le istituzioni educative: la piena inclusione non è solo un obiettivo etico, ma un dovere costituzionale e pedagogico.
Auspichiamo che tale esempio possa tradursi in una spinta propulsiva per l’ampliamento delle politiche inclusive in tutti gli ambiti della vita pubblica, a partire proprio da quelli scolastici.
Il Giubileo dei Giovani si configura, così, non solo come un evento spirituale di portata internazionale, ma come testimonianza concreta di un approccio rispettoso della pluralità umana e dei diritti fondamentali di ogni persona, a prescindere dalla sua condizione.
prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU