Grave episodio a Petilia Policastro: studenti deridono i Carabinieri feriti, appello alla legalità

Il Coordinamento Docenti Diritti Umani condanna il gesto e chiede di rafforzare l'educazione civica per promuovere rispetto e solidarietà.

03 ottobre 2025 18:38
Grave episodio a Petilia Policastro: studenti deridono i Carabinieri feriti, appello alla legalità - Coordinamento Nazionale Docenti
Coordinamento Nazionale Docenti
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L'episodio di scherno verso i Carabinieri feriti a Petilia Policastro è un segnale allarmante. Evidenzia una carenza di formazione civica e morale che interroga la scuola e la società. Un gesto che va oltre la goliardia, manifestando disprezzo per le istituzioni e per la sofferenza umana. Serve una riflessione urgente. Comunicato CNDDU.

Petilia Policastro: studenti deridono Carabinieri feriti, appello alla scuola e alla legalità

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani manifesta viva preoccupazione per l’episodio verificatosi lunedì 30 settembre 2025 a Petilia Policastro, dove alcuni studenti hanno rivolto scherno ai Carabinieri feriti in un incidente stradale.

Tale condotta, lungi dall’essere considerata una semplice leggerezza, evidenzia una carenza nella formazione civica e morale dei giovani e si pone in contrasto con i principi di solidarietà e rispetto sanciti dall’art. 2 della Costituzione.

La scuola, soprattutto nei contesti sociali caratterizzati da criticità, riveste il ruolo di presidio costituzionale e di garante della legalità sostanziale, ossia di quell’insieme di valori e comportamenti che permettono la pacifica convivenza e il riconoscimento reciproco dei diritti fondamentali.

Il disprezzo verso le Forze dell’Ordine non è solo un’offesa morale, ma costituisce un attacco simbolico alle istituzioni repubblicane che, ai sensi dell’art. 97 Cost., operano nell’interesse esclusivo della collettività.

L’educazione alla legalità, declinata anche attraverso l’insegnamento dell’Educazione civica, deve essere rafforzata come strumento didattico trasversale e come pratica di cittadinanza attiva, in grado di tradurre i principi costituzionali in comportamenti concreti.

Deridere chi soffre equivale a negare il dovere di solidarietà sociale, previsto dall’art. 2 della Carta, e indebolisce il senso di appartenenza alla comunità politica.

Il CNDDU sollecita pertanto un potenziamento dei progetti formativi che mettano in relazione studenti, istituzioni scolastiche e rappresentanti dello Stato, affinché il concetto di ordine democratico non resti astratto, ma trovi attuazione quotidiana.

È necessario, inoltre, che le scuole delle aree più fragili dispongano di risorse e strumenti idonei a contrastare fenomeni di marginalità, i quali possono alimentare atteggiamenti di devianza e sfiducia verso le istituzioni.

La legalità, intesa come principio regolativo della vita collettiva, non è una dimensione opzionale: è la condizione per la tutela effettiva dei diritti e per il rispetto dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

L’episodio di lunedì 30 settembre 2025 a Petilia Policastro costituisce un monito per tutti: famiglie, scuola e società civile devono assumere la responsabilità di educare i giovani alla cittadinanza consapevole, secondo quanto indicato dall’art. 3 Cost., che impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la piena partecipazione di ogni persona alla vita democratica.

Il CNDDU ribadisce che la scuola non può limitarsi a trasmettere saperi, ma deve configurarsi come laboratorio di democrazia, in cui il rispetto delle istituzioni, la solidarietà e la legalità siano interiorizzati come valori imprescindibili.

Senza una cultura della legalità diffusa e condivisa, lo Stato di diritto rimane vulnerabile. Educare i giovani al rispetto delle regole significa difendere la stessa tenuta costituzionale del Paese.

prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU