Bonus psicologo 2025: stop alle domande, fondi solo per pochi
Il bonus psicologo registra 360mila richieste, ma i 9,5 milioni stanziati bastano solo per 7mila beneficiari. Nuove scadenze per l'uso.
Si è conclusa la finestra 2025 per il bonus psicologo, evidenziando un divario enorme tra necessità e risorse. A fronte di 360mila domande, i fondi copriranno solo 7mila persone. Questa misura, nata per supportare la salute mentale post-pandemia, si basa sull'ISEE. Introdotte novità importanti: scadenze stringenti per la prima seduta, pena la decadenza del beneficio.
L'esito delle domande 2025 e i criteri di accesso
La recente chiusura della finestra 2025 per il bonus psicologo, attiva dal 15 settembre al 14 novembre, ha confermato l'elevata domanda di supporto psicologico nel paese. Sono state registrate 360mila richieste a fronte di risorse stanziate per il 2025 pari a 9,5 milioni di euro, un importo sufficiente a coprire solamente una frazione minima dei richiedenti, stimata in circa 7mila beneficiari. Il criterio guida per l'assegnazione resta l'ISEE, con accesso prioritario garantito ai nuclei familiari con un indicatore non superiore ai 50mila euro, modulando il contributo a scalare all'aumentare del reddito. A parità di valore ISEE, l'INPS considererà l'ordine cronologico di presentazione della domanda, rendendo la velocità un fattore determinante per l'accoglimento.
Le novità del bonus psicologo: scadenze e procedure
Una volta stilate le graduatorie, l'INPS comunicherà ai beneficiari l'importo esatto del contributo e il codice unico associato necessario per le sedute. Questo codice dovrà essere presentato al professionista scelto, che deve essere regolarmente iscritto all'Albo degli psicologi e aver aderito specificamente all'iniziativa ministeriale. È fondamentale prestare attenzione alle tempistiche: i beneficiari hanno nove mesi per utilizzare l'importo, ma è stata introdotta una nuova regola stringente. Chi non effettua almeno una seduta entro sessanta giorni dalla comunicazione di accoglimento decadrà automaticamente dal beneficio, permettendo lo scorrimento della graduatoria a favore di altri richiedenti.
Semplificazione e gestione futura dei fondi
Le difficoltà tecniche e l'alto volume di accessi al portale INPS hanno evidenziato la necessità di una riforma strutturale del sistema di erogazione del contributo. La prossima manovra di bilancio interviene su questo punto, stanziando a decorrere dal 2026 200mila euro annui per l'adeguamento della piattaforma INPS. L'obiettivo è semplificare le procedure di accesso al bonus, migliorare la gestione delle domande e potenziare le attività di supporto agli utenti che richiedono il contributo. Sempre dal 2026, si prevede un trasferimento diretto delle risorse destinate alla misura all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per ottimizzare la gestione.