Invecchiamento popolazione attiva: quasi un lavoratore su due ha più di 50 anni

L’Italia e l’invecchiamento della forza lavoro: oggi quasi il 40% degli occupati ha più di 50 anni. Analisi delle cause e le conseguenze delle sfide future.

01 maggio 2025 10:32
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L'invecchiamento della forza lavoro italiana è un fenomeno sempre più evidente. Se nel 2004 i lavoratori over 50 erano poco più del 20% del totale, oggi rappresentano quasi il 40%. Una tendenza che si inserisce nel più ampio contesto europeo, ma che in Italia assume contorni particolarmente critici per via dell’aumento delle spese previdenziali e assistenziali previsto nei prossimi anni.

L’evoluzione della forza lavoro negli ultimi vent’anni

Un’analisi condotta da Wired, basata sui dati Istat relativi agli occupati per classe di età, mostra un significativo incremento nella fascia tra i 50 e i 64 anni. Nel 2004 questa categoria contava 4,5 milioni di persone su un totale di 21,9 milioni di lavoratori, pari al 20,5%. Nel 2023, il numero è salito a 8,9 milioni su 24,1 milioni di occupati complessivi, raggiungendo il 38,5%. In pratica, oggi quasi un lavoratore su tre ha superato i 50 anni, con un aumento più marcato nel Nord Italia.

Nel Nord Est, ad esempio, i lavoratori over 50 sono passati da 890.000 a 1,9 milioni (+121,3%), mentre nel Mezzogiorno la crescita è stata più contenuta: da 1,4 milioni nel 2004 a 2,4 milioni nel 2023, segnando un +68,7%. Questa evoluzione demografica interessa tutto il Paese, ma con velocità diverse a seconda delle aree geografiche.

Le cause dell’invecchiamento della popolazione attiva

Secondo Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica sociale all'Università Cattolica di Milano, la principale causa è l’effetto della generazione dei baby boomer, nati tra gli anni ’60 e la prima metà degli anni ’70, che oggi sono entrati nella fascia over 50. A questo si aggiunge un fenomeno comune a molti paesi europei: l’aumento della speranza di vita, che prolunga la permanenza delle persone nel mercato del lavoro.

In Italia, la situazione è aggravata da due fattori: da un lato, il calo delle nascite – dai 537.000 bambini nati nel 1999 ai soli 379.000 del 2023 – e dall’altro, un mercato del lavoro che fatica a valorizzare la componente giovanile e femminile, preferendo affidarsi all’esperienza degli uomini adulti.

Le conseguenze per il futuro del lavoro in Italia

L’invecchiamento dei lavoratori ha ricadute importanti sul sistema socio-economico italiano. Da una parte, le aziende si trovano costrette a trattenere personale più anziano per compensare la carenza di giovani risorse; dall’altra, aumenta la pressione sul sistema previdenziale. Inoltre, la mancanza di politiche efficaci per l’inserimento lavorativo delle nuove generazioni e delle donne rischia di accentuare le criticità. Come sottolinea Rosina, è urgente un ripensamento delle strategie occupazionali per garantire un equilibrio sostenibile tra le diverse fasce d’età nel mercato del lavoro.

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