Leva militare in Italia: la proposta di Crosetto per il servizio volontario

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha rilasciato dichiarazioni che potrebbero ridisegnare il futuro di migliaia di giovani neo diplomati.

28 novembre 2025 09:00
Leva militare in Italia: la proposta di Crosetto per il servizio volontario - Guido Crosetto
Guido Crosetto
Condividi

La proposta al centro del dibattito è la reintroduzione di un nuovo servizio militare in Italia. Questa eventualità, che avrebbe ricadute anche sulle scelte universitarie, non prevede un ritorno al passato obbligatorio, ma guarda ai modelli europei attuali. Il Ministro ha intenzione di presentare una bozza di disegno di legge (DDL) prima in Consiglio dei Ministri e successivamente in Parlamento.

Un servizio militare su base volontaria

Durante una conferenza stampa a Parigi, Crosetto ha chiarito un punto fondamentale per evitare allarmismi: l'ipotesi di reintroduzione della leva sarà esclusivamente su base volontaria, e non obbligatoria.

Il Ministro ha delineato un confronto con i partner europei:

  • Modello Francese: Totalmente volontario.

  • Modello Tedesco: Prevede una volontarietà con meccanismi di automatismo specifici.

"È uno schema che in qualche modo non è molto diverso da quello tedesco, perché prevede una volontarietà." – Guido Crosetto

L'obiettivo: organizzazione e regole condivise

La proposta non si limita a discutere il mero numero di militari. Il testo del DDL punterà a ridefinire l'organizzazione e le regole d'ingaggio. L'intento è garantire la difesa del Paese nei prossimi anni attraverso uno strumento moderno ed efficace.

Perché reintrodurre la Leva? Il contesto geopolitico

La necessità di questa riforma nasce da una riflessione sulla sicurezza globale. Secondo Crosetto, la visione del futuro attuale prospetta una "minore sicurezza", rendendo indispensabile una revisione dello strumento militare.

I punti chiave della strategia includono:

  1. Aumento delle Forze Armate: Inversione di tendenza rispetto ai tagli degli ultimi 10-15 anni.

  2. Creazione di una Riserva: Una forza ausiliaria da attivare in caso di crisi internazionali.

  3. Archiviazione della "Spending Review": Superare le scelte passate che riducevano le capacità difensive.

Tutte le nazioni europee stanno mettendo in discussione i modelli di riduzione adottati in passato. Anche l'Italia, secondo il Ministro, deve porsi il problema di come aumentare la propria capacità di difesa.

Il percorso parlamentare

Crosetto ha sottolineato l'importanza della condivisione democratica delle regole. Le decisioni sulla difesa devono nascere nel luogo di rappresentazione del popolo: il Parlamento.

Il Ministero della Difesa fornirà una "traccia" o bozza, ma l'obiettivo è che questa venga:

  • Discussa;

  • Ampliata;

  • Integrata dalle forze politiche.

Solo attraverso questo processo si potrà costruire uno strumento di difesa solido e condiviso per il futuro del Paese.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail