Mattarella: 'Lo Stato garantisca il diritto allo studio e protegga l’infanzia'
Mattarella richiama la Costituzione: lo Stato deve garantire studio e tutela dell’infanzia per fermare povertà educativa, esclusione e devianza


Nel suo recente intervento, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito la responsabilità dello Stato nel tutelare l’infanzia e nel contrastare l’abbandono scolastico. Un richiamo alla Costituzione che evidenzia come l’educazione sia un diritto fondamentale e uno strumento di prevenzione contro la povertà educativa e l’emarginazione sociale
Mattarella: infanzia e istruzione come priorità costituzionale
“È compito della Repubblica salvaguardare l’infanzia e garantire il diritto allo studio”, ha affermato con forza Sergio Mattarella, facendo esplicito riferimento agli articoli 31 e 34 della Costituzione italiana. Il Presidente ha richiamato le istituzioni tutte alla responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, sottolineando come l’accesso all’istruzione sia un diritto universale, fondamentale per la formazione della persona e per la crescita democratica del Paese. La tutela dell’infanzia non è solo un dovere morale, ma un impegno costituzionale che va onorato con politiche pubbliche efficaci e continue.
Povertà educativa e rischi di esclusione
Il Capo dello Stato ha tracciato un collegamento diretto tra abbandono scolastico e povertà educativa, indicando come tale fenomeno sia all’origine di processi di esclusione sociale che penalizzano i giovani e le loro famiglie. In contesti socioeconomici complessi, la dispersione scolastica può aprire le porte all’illegalità e a fenomeni di devianza minorile. L’infanzia abbandonata a sé stessa, senza strumenti culturali e senza reti di sostegno, è più vulnerabile ai rischi esterni e perde l’occasione di costruirsi un futuro dignitoso. Il Presidente ha definito questa spirale negativa un meccanismo ricorrente che le istituzioni devono fermare.
I risultati raggiunti e le nuove minacce globali
Mattarella ha ricordato che negli ultimi decenni i progressi compiuti grazie all’impegno di governi, enti internazionali e società civile hanno consentito a milioni di bambini e ragazzi di sottrarsi a situazioni di sfruttamento e di accedere a percorsi educativi. Tuttavia, questi successi sono ora messi a rischio da una serie di minacce globali: conflitti armati, crisi economiche, disuguaglianze crescenti, migrazioni forzate e cambiamenti climatici. Elementi che compromettono la continuità delle politiche educative e la loro capacità di proteggere i più vulnerabili.
Mattarella: centralità della scuola per il futuro del Paese
Secondo il Presidente, è indispensabile rafforzare il ruolo della scuola come presidio di inclusione e di crescita civile, affinché non venga compromessa la funzione educativa nel senso più pieno del termine. La scuola, infatti, non può limitarsi a trasmettere conoscenze, ma deve essere uno spazio protetto e accogliente, in grado di formare cittadini consapevoli, liberi e responsabili. L’investimento in istruzione non è soltanto una scelta sociale, ma un atto di lungimiranza politica che determina il destino stesso della democrazia e della coesione nazionale.