Minacce sessiste al Liceo Giulio Cesare, CNDDU: 'Priorità all'educazione'

Il CNDDU condanna l'episodio al Liceo Giulio Cesare: serve un piano nazionale strutturale sulla parità di genere nelle scuole.

A cura di Scuolalink Scuolalink
01 dicembre 2025 09:30
Minacce sessiste al Liceo Giulio Cesare, CNDDU: 'Priorità all'educazione' - Coordinamento Nazionale Docenti
Coordinamento Nazionale Docenti
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Le gravi minacce apparse al Liceo Giulio Cesare non sono semplice vandalismo. Il CNDDU denuncia un preoccupante impoverimento culturale che richiede una risposta non occasionale ma strutturale. È urgente agire sulla formazione per prevenire la violenza e decostruire gli stereotipi.

Roma, gravi minacce sessiste al Liceo Giulio Cesare: la responsabilità educativa come priorità inderogabile

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime profonda preoccupazione per il grave episodio verificatosi presso il liceo “Giulio Cesare” di Roma, dove sono stati rinvenuti, sui muri dei bagni dell’istituto, nomi di studentesse indicati come bersaglio di violenze sessuali. Si tratta di un gesto che non può essere derubricato a provocazione adolescenziale o a sconsiderato vandalismo: esso segnala, piuttosto, un impoverimento culturale e relazionale che chiama in causa l’intera comunità educativa e, più in generale, il mondo adulto.

La pronta e ferma condanna espressa dalla dirigente scolastica e la reazione matura degli studenti dimostrano che la scuola conserva al suo interno sensibilità vigili e strumenti morali adeguati a fronteggiare situazioni di questa gravità. Tuttavia, la vicenda rende evidente quanto sia fragile il terreno su cui si fonda il rispetto reciproco quando la società circostante fatica a sostenere un discorso continuo e coerente sulla parità di genere e sulla dignità della persona. Le reazioni istituzionali, pur necessarie, confermano nuovamente l’assenza di una politica educativa omogenea e stabile: si registrano condanne severe ma non un progetto complessivo capace di tradurre la preoccupazione in misure pedagogiche costanti.

È importante sottolineare che episodi come quello del Giulio Cesare affondano le radici in un immaginario che si forma molto prima dell’ingresso in età adulta. Nelle parole utilizzate in modo irresponsabile, nella riduzione dell’altro a oggetto, nelle dinamiche di sopraffazione camuffate da scherzo, si leggono tracce di una cultura che considera il corpo femminile come territorio su cui esercitare potere. La scuola intercetta questi segnali quotidianamente e li affronta spesso in solitudine, pur essendo uno dei pochi luoghi in cui è ancora possibile proporre modelli alternativi, riflettere sui linguaggi, ragionare sulle emozioni, decostruire stereotipi che altrove vengono normalizzati.

Per questa ragione, l’azione educativa non può limitarsi a interventi occasionali o a risposte emergenziali successive ai fatti. Serve una visione strutturale che riconosca il ruolo decisivo della formazione: una formazione che accompagni gli adolescenti nella comprensione dei propri vissuti, che fornisca strumenti per elaborare il conflitto senza ricorrere alla violenza, che renda esplicito il legame tra parola, responsabilità e conseguenze. È necessario allo stesso tempo sostenere gli insegnanti con percorsi di aggiornamento adeguati e favorire un dialogo costante con le famiglie e con tutte le realtà territoriali impegnate nel contrasto alla violenza di genere.

Il CNDDU ritiene che il Ministero dell’Istruzione e del Merito debba farsi promotore di un progetto educativo nazionale che includa stabilmente la cultura dei diritti umani e della parità di genere nei curricoli scolastici, superando la logica degli interventi sporadici e degli annunci programmatici. Solo riconoscendo alla scuola un ruolo centrale nella prevenzione della violenza sarà possibile intervenire sulle cause profonde dei comportamenti lesivi, e non soltanto sui loro effetti visibili.

L’episodio del liceo Giulio Cesare rappresenta una ferita aperta che non riguarda soltanto le giovani coinvolte, ma l’intera comunità scolastica e civile. Quando una minaccia si manifesta attraverso la parola scritta, significa che ha già trovato spazio nell’immaginario e nella percezione delle relazioni. È a quel livello, culturale e simbolico, che occorre agire con serietà e continuità.

Il CNDDU esprime piena solidarietà alle studentesse, al personale docente e alla comunità scolastica del Giulio Cesare. La loro pronta reazione testimonia che la scuola, quando sostenuta e ascoltata, può essere un luogo capace di generare consapevolezza e di indicare nuove direzioni. È indispensabile che le istituzioni accompagnino con coerenza questo impegno, affinché episodi simili non diventino l’ennesima conferma di una cultura in regressione, ma l’occasione per costruire un percorso educativo più solido e condiviso.

prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU

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