Minori e Social: DL in Senato fissa a 14 anni l'età minima per l'accesso

Un disegno di legge in Senato fissa la maggiore età digitale a 14 anni, ma la sfida resta la verifica dell'età richiesta dall'UE.

A cura di Scuolalink Scuolalink
31 ottobre 2025 15:00
Minori e Social: DL in Senato fissa a 14 anni l'età minima per l'accesso - Social network e minori
Social network e minori
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La tutela dei minori online è al centro del dibattito in Senato. È in esame un disegno di legge bipartisan (AS 1136) per regolare l'accesso dei Minori e Social network. La proposta fissa la "maggiore età digitale" a 14 anni. L'obiettivo è proteggere i giovani dai rischi della rete e dall'abuso di smartphone, fenomeni collegati a crescenti disagi psicologici e criminalità.

I rischi dell'abuso di smartphone nei giovani

La Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha condotto una serie di audizioni mirate per indagare le cause di crescenti disagi tra i più giovani. Sono emerse correlazioni tra l'utilizzo precoce dei dispositivi digitali e l'aumento di patologie psicologiche disparate, che includono disturbi alimentari, ansia e, nei casi più gravi, problemi psichiatrici. L'analisi ha toccato anche il preoccupante fenomeno della crescita della criminalità minorile. Al centro dell'attenzione vi è quello che viene definito "l'uso e l'abuso" degli smartphone, spesso regalati ai ragazzi in età troppo giovane, come simbolicamente in occasione della Comunione, esponendoli prematuramente ai rischi del mondo digitale.

Minori e social: la proposta di legge

Per rispondere a queste criticità, è all'esame dell'8a commissione del Senato il disegno di legge AS 1136. La senatrice Lavinia Mennuni (Fratelli d’Italia), prima firmataria, ha spiegato che il testo, scelto come base bipartisan, è ormai prossimo al primo via libera parlamentare. Il fulcro della proposta è l'introduzione di una "maggiore età digitale". Questo concetto stabilisce un'età minima necessaria affinché i ragazzi possiedano la consapevolezza e la formazione adeguate per accedere alle piattaforme social in sicurezza. L'obiettivo è impedire l'accesso a bambini di otto o dieci anni, una pratica attualmente diffusa. Oltre a questo, il ddl affronta altre misure di tutela specifiche, come la nullità dei contratti online stipulati da minorenni e la protezione dei minori coinvolti in attività promosse da influencer.

La sfida della verifica dell'età e l'armonizzazione europea

Il nodo cruciale della proposta rimane l'obbligo di verifica dell'età da parte delle piattaforme. Sebbene vi sia ampio consenso politico su questo punto, l'implementazione deve essere compatibile con le normative europee, in particolare il Digital Services Act (DSA). La senatrice Mennuni ha descritto l'interlocuzione con la Commissione europea come "lunga e faticosa", conclusasi lo scorso settembre. Bruxelles non si oppone alla misura, ma chiede un'armonizzazione a livello UE. La richiesta è che la verifica dell'età non sia frammentata (italiana, francese o tedesca), ma uniforme in tutta l'Unione. Considerando la recente entrata in vigore della normativa europea sull'intelligenza artificiale, il legislatore italiano si sta orientando a definire i 14 anni come un'età congrua per la consapevolezza richiesta, bilanciando tutela nazionale e normative comunitarie.

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