Rinnovo contratto scuola: incontro decisivo tra ARAN e sindacati, le cifre sul tavolo
Il rinnovo contratto scuola 2022-24 entra nel vivo. Dopo la proposta Aran, la palla passa ai sindacati a inizio novembre.
Prosegue la trattativa per il rinnovo contratto scuola 2022-2024. L'Aran ha formalizzato la proposta economica ufficiale, che prevede aumenti medi lordi di circa 150 euro. Ora l'attenzione è rivolta all' incontro di inizio novembre, quando i sindacati rappresentativi dovranno esprimersi. Si attende di capire se ci saranno ulteriori risorse dalla Legge di Bilancio.
Le cifre ufficiali della proposta Aran per gli stipendi
L'attenzione del personale della scuola è concentrata sull'incontro tra Aran e sindacati, decisivo per il rinnovo del CCNL 2022-2024. Nell'incontro del 9 ottobre, il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, ha presentato la proposta economica ufficiale complessiva. Questa definisce gli aumenti stipendiali medi lordi: da 82 a 186 euro mensili per il personale amministrativo e da 105 a 177 euro mensili per i docenti. La proposta prevede anche una rideterminazione delle indennità fisse. Per i docenti, l'indennità passerebbe da 204 a 320 euro mensili, mentre per il personale ATA varierebbe tra 88 e 109 euro. Per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga), l'indennità di direzione è stata fissata a 2.972 euro annui. L'incontro del 31 ottobre servirà intanto a comunicare le proposte per Università e Ricerca.
Il rinnovo contratto scuola tra fondi e tempistiche
La trattativa sul rinnovo contratto scuola è legata a due fattori: le tempistiche e le risorse. Resta l'incognita sulla Legge di Bilancio 2026: il ministro Valditara potrebbe reperire ulteriori economie per il settore, anche se l'ipotesi è complessa. Per la firma, però, i tempi stringono. È probabile una convocazione dei sindacati rappresentativi all'Aran subito dopo il ponte di inizio novembre. L'obiettivo non dichiarato è tentare di replicare quanto accaduto tre anni fa, quando un accordo rapido permise di erogare gli aumenti contrattuali già nelle buste paga di dicembre. Questa ipotesi diventerebbe concreta soprattutto in caso di stanziamento di finanziamenti aggiuntivi, che faciliterebbero l'accordo politico. In assenza di nuovi fondi, la discussione ripartirà dalla proposta di 150 euro medi lordi già presentata.
Lo scenario dei sindacati: le posizioni verso l'accordo
Se la proposta Aran rimanesse invariata, lo scenario sindacale appare frammentato. La Flc-Cgil è orientata a rifiutare, giudicando insufficienti i 150 euro medi (di cui parte già erogati come indennità di vacanza contrattuale). Favorevoli alla chiusura sembrano invece Cisl Scuola e Snals, che puntano a definire rapidamente il 2022-24 per aprire il tavolo sul triennio 2023-25. Decisiva sarà la posizione della Uil Scuola, che potrebbe tornare a firmare l'accordo. Un ruolo chiave sarà giocato dai sindacati con minore rappresentatività ma fondamentali per la maggioranza: Gilda degli insegnanti (attualmente critica) e Anief (più aperta al dialogo con il governo). Se la maggioranza dovesse accettare, è probabile che si arrivi a un accordo solo economico, rinviando la discussione della parte normativa a una successiva sequenza contrattuale.