Mobilità sociale e istruzione: in Italia il contesto familiare incide ancora sulle opportunità

In Italia la mobilità sociale resta limitata: istruzione e occupazione sono ancora fortemente influenzate dal titolo di studio dei genitori.

04 maggio 2025 08:26
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In Italia, il legame tra background familiare e livello di istruzione rimane uno dei principali ostacoli alla mobilità sociale. I dati dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) evidenziano come le possibilità di conseguire un titolo universitario siano fortemente condizionate dal titolo di studio dei genitori.

Istruzione terziaria: i figli dei laureati partono avvantaggiati

Tra i giovani adulti nella fascia 30-39 anni, il 61% dei figli di genitori laureati consegue a sua volta una laurea. Questa quota scende drasticamente al 30% tra i figli di diplomati e si riduce al 18% per chi proviene da famiglie con un livello di istruzione fermo alla licenza media. Il dato conferma quanto l’ambiente familiare influisca sulle scelte e possibilità educative.

Abbandono scolastico: ancora troppo diffuso nel Mezzogiorno

Il fenomeno dell’abbandono scolastico resta preoccupante. Nel 2023, l’11,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha lasciato prematuramente il percorso di studi, con forti squilibri territoriali: nel Sud Italia il tasso sale al 14,6%, mentre nel Nord si attesta all’8,5%. Anche in questo caso, l’influenza familiare è marcata: tra i giovani con genitori con al massimo la licenza media, il tasso di abbandono è del 23,9%, mentre scende all’1,6% tra chi ha almeno un genitore laureato.

Istruzione e occupazione: una correlazione che persiste

Il titolo di studio continua a rappresentare un fattore determinante anche per l’accesso al mercato del lavoro. Secondo l’Istat, nel 2023 il tasso di occupazione nella fascia 25-64 anni è dell’84,3% per chi possiede un titolo terziario, del 73,3% per i diplomati e scende al 54,1% tra coloro con solo la licenza media. Le differenze regionali sono ancora evidenti: nel Mezzogiorno, solo il 70,8% dei laureati tra i 30 e i 34 anni risulta occupato, contro il 90,6% del Nord.

Mobilità sociale bloccata: un divario che si trasmette tra generazioni

Nonostante il progressivo incremento dei livelli medi di istruzione in Italia, il sistema continua a mostrare una bassa mobilità sociale. Le probabilità di miglioramento del proprio status socio-economico restano limitate per chi nasce in contesti familiari svantaggiati, evidenziando una persistente trasmissione delle disuguaglianze tra generazioni.

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