Nassiriya, CNDDU: la memoria che educa alla pace
L'appello del CNDDU per trasformare il ricordo della strage di Nassiriya in un impegno attivo per la scuola sui temi della pace e dei diritti umani.
Nel 22° anniversario della strage di Nassiriya (12 novembre 2003), la scuola è chiamata a una riflessione attiva. Ricordare le 28 vittime, di cui 19 italiane, non è solo un dovere di memoria, ma un impegno. È fondamentale trasformare il sacrificio in educazione alla pace e ai diritti umani per le nuove generazioni.
Nassiriya: la memoria che educa – La scuola come presidio di pace e diritti umani
l Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del ventiduesimo anniversario della strage di Nassiriya, desidera rivolgere al mondo della scuola un appello alla riflessione, alla consapevolezza e alla memoria attiva. Il 12 novembre 2003, un camion bomba esplose davanti alla base “Maestrale” di Nāṣiriyya, in Iraq, causando la morte di 28 persone, di cui 19 italiane: dodici Carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili. Quell’attentato, che segnò profondamente la coscienza del Paese, divenne simbolo del sacrificio di chi opera per la pace in contesti di guerra e instabilità.
Ricordare Nassiriya oggi non significa soltanto onorare le vittime, ma anche interrogarsi sul valore della pace, del servizio, della solidarietà e della responsabilità civile. La scuola, in quanto presidio educativo e spazio di dialogo, ha il dovere di rendere la memoria un’esperienza viva, capace di orientare le nuove generazioni verso la costruzione di un futuro fondato sul rispetto dei diritti umani e sulla cultura della non violenza.
Per questo il CNDDU invita i docenti di ogni ordine e grado a promuovere momenti di riflessione collettiva nelle classi: un minuto di silenzio, la lettura di testimonianze, l’analisi dei contesti internazionali in cui le missioni di pace operano, o la realizzazione di attività artistiche e laboratoriali ispirate ai valori della pace e della cooperazione. La commemorazione di Nassiriya può diventare un’occasione per approfondire il significato dell’articolo 11 della Costituzione italiana e per collegare i percorsi di Educazione civica agli Obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare al numero 16, dedicato alla pace, alla giustizia e alle istituzioni solide.
È importante che gli studenti comprendano che la memoria non è un gesto rituale, ma un atto di responsabilità collettiva. Ricordare le vittime significa riconoscere l’impegno di chi ha scelto di servire la pace, ma anche riflettere sui limiti, le contraddizioni e le sfide di un mondo che ancora fatica a trovare equilibrio tra sicurezza e diritti.
Il CNDDU incoraggia inoltre la creazione di reti tra scuole, famiglie e associazioni dei caduti, affinché la memoria diventi un’esperienza condivisa, aperta al dialogo e alla testimonianza. La scuola può farsi ponte tra le generazioni, offrendo agli studenti la possibilità di comprendere che la libertà e la democrazia si custodiscono ogni giorno, anche attraverso il rispetto, la conoscenza e la solidarietà.
Nel ricordo delle vittime di Nassiriya, il CNDDU rinnova il proprio impegno a sostenere la scuola come luogo privilegiato di educazione alla pace e alla dignità umana. Solo attraverso la memoria e l’educazione possiamo costruire una società più giusta, consapevole e capace di riconoscere nel sacrificio altrui un seme di umanità e di speranza.
prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU