Nuove accise sui carburanti dal 15 maggio 2025: diesel più caro, benzina più conveniente

Dal 15 maggio 2025 sono cambiate le accise sui carburanti: la benzina è meno tassata, il diesel più caro. Una misura fiscale con finalità ambientali.

18 maggio 2025 20:25
Nuove accise sui carburanti dal 15 maggio 2025: diesel più caro, benzina più conveniente - Aumenti accise
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Dal 15 maggio 2025 è in vigore una nuova modifica alle accise sui carburanti. Il diesel costa leggermente di più, mentre la benzina beneficia di una piccola riduzione. La misura è stabilita da un decreto interministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 maggio e firmato dai ministri dell’Ambiente, dell’Economia, delle Infrastrutture e dell’Agricoltura. Si tratta dell’attuazione di uno dei decreti previsti dalla riforma fiscale, con l’obiettivo di riequilibrare il trattamento fiscale tra i carburanti e avviare una transizione più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.

Nuove accise sui carburanti: come cambiano i prezzi?

Con effetto immediato, il decreto modifica l’assetto delle accise su benzina e diesel:

CarburanteVecchia accisa (centesimi/litro)Nuova accisa (centesimi/litro)VariazioneBenzina72,8471,34-1,5Diesel61,7463,24+1,5

Queste modifiche si inseriscono in un piano quinquennale volto a ridurre progressivamente il divario fiscale tra i due carburanti, penalizzando meno la benzina, considerata meno inquinante rispetto al diesel.

Revisione delle accise: le motivazioni

L’intervento è parte integrante della strategia nazionale di riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD), come previsto anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). L’obiettivo è ambizioso: tagliare almeno 3,5 miliardi di euro di sussidi dannosi per l’ambiente entro il 2030. Il decreto si basa anche sull’andamento dei prezzi registrato nei mesi precedenti: rispetto alla media del 2024, i prezzi dei carburanti sono calati del:

  • 3,75% per la benzina
  • 3,87% per il diesel

Questa diminuzione ha permesso di applicare il massimo adeguamento possibile per il 2025, ovvero 1,5 centesimi al litro, nel rispetto delle regole di stabilizzazione.

Il nuovo impiego delle risorse

Le maggiori entrate derivanti dall'aumento delle accise sul diesel non saranno generalizzate, ma destinate a finalità specifiche. Secondo l’articolo 3 del decreto, tali fondi andranno a sostenere il trasporto pubblico locale (TPL), con particolare attenzione al rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto. In pratica, le risorse verranno canalizzate nel Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del TPL.

Le stime parlano di:

  • +1,93 miliardi di euro da maggiori entrate sul gasolio
  • -830 milioni di euro da minori incassi sulla benzina
  • Totale netto stimato: circa 1,1 miliardi di euro

Va precisato che alcune categorie rimangono escluse dal nuovo regime fiscale, tra cui gasolio agricolo e biocarburanti.

Un nuovo orientamento politico e ambientale

Oltre al profilo fiscale, la misura assume un valore politico e ambientale rilevante. Il Governo, attraverso questa azione, segnala un cambiamento di rotta nelle politiche energetiche, orientandosi sempre più verso scelte coerenti con la transizione ecologica. L’aumento del diesel e il calo della benzina non sono scelte casuali, ma rappresentano un tentativo di disincentivare l’uso dei carburanti più inquinanti. Si tratta di un primo passo verso un modello di mobilità e consumo più sostenibile, in linea con gli obiettivi di neutralità climatica e riduzione delle emissioni.

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