Pensione scuola: dal 2027 possibile slittamento di un anno per l’uscita dal lavoro
Dal 2027 la pensione scuola rischia uno slittamento di un anno per l’aumento dell’età pensionabile. Necessaria una finestra di uscita dedicata.
Il 2027 potrebbe segnare un cambiamento importante per la pensione scuola. L’aumento di tre mesi dell’età pensionabile previsto dal meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita, introdotto dalla riforma Fornero, rischia di avere effetti pesanti per il personale scolastico. A causa della finestra unica di uscita, anche un piccolo slittamento potrebbe tradursi in un anno in più di lavoro.
Tre mesi in più dal 2027: il nodo pensioni
Nel biennio 2027-2028 è programmato un aumento di tre mesi per accedere alla pensione. Il Governo sta valutando di bloccare questa misura, ma in cambio potrebbe arrivare una stretta sulle pensioni anticipate.
Nel settore scolastico, dove l’uscita avviene solo il 1° settembre di ogni anno, l’impatto sarebbe maggiore rispetto ad altri comparti.
Come funziona la pensione nel comparto scuola
Per ottenere la pensione scuola con decorrenza 1° settembre 2028, oggi basta maturare i requisiti entro il 31 dicembre 2027. Se però il rinvio di tre mesi venisse applicato anche al comparto scuola, chi raggiunge i requisiti a ottobre 2027 slitterebbe a gennaio 2028.
Questo significherebbe perdere la finestra di uscita del 1° settembre 2028 e dover aspettare il 1° settembre 2029. Un rinvio “tecnico” di pochi mesi si trasformerebbe così in un anno intero di lavoro in più.
Il rischio concreto per i lavoratori della scuola
La scuola non prevede pensionamenti in corso d’anno. Per questo motivo, qualsiasi modifica al meccanismo di adeguamento deve tenere conto della specificità del calendario scolastico. Senza un’eccezione, centinaia di lavoratori rischiano di restare in servizio più a lungo del previsto.
La proposta di Anief: una finestra speciale per il settore
Marcello Pacifico, presidente di Anief, chiede l’apertura di una finestra di uscita dedicata per la pensione scuola. Ricorda che il personale scolastico è composto per l’80% da donne con titolo universitario e sottoposto a un elevato rischio di burnout.
Attualmente, solo le forze armate e di polizia possono andare in pensione con quota 96. Nelle scuole italiane, oltre 260 mila docenti e ATA hanno più di 60 anni, con un forte divario generazionale rispetto agli studenti.