Permessi Legge 104, novità nel 2026: più ore, congedi e smart working

Le novità 2026 per la Legge 104: 10 ore extra, congedi straordinari confermati e accesso prioritario allo smart working per i caregiver.

A cura di Scuolalink Scuolalink
21 ottobre 2025 18:45
Permessi Legge 104, novità nel 2026: più ore, congedi e smart working - Agevolazzioni fiscali Legge 104
Agevolazzioni fiscali Legge 104
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Dal 2026 cambiano le regole per i permessi Legge 104 e i congedi. Le novità principali includono 10 ore annue retribuite in più per visite e terapie, destinate a lavoratori con patologie gravi e ai loro caregiver. Si aggiungono la conferma del congedo straordinario di 24 mesi e una priorità nello smart working al rientro. L'obiettivo è rafforzare la tutela e la conciliazione vita-lavoro.

Novità 2026: 10 ore extra per visite e terapie

A partire dal 1° gennaio 2026, la normativa italiana sui permessi retribuiti subirà un'importante modifica a vantaggio dei lavoratori con specifiche condizioni di salute e dei loro assistenti. La novità più rilevante è l'introduzione di 10 ore supplementari all'anno, che si aggiungono ai già previsti tre giorni mensili. Questo monte ore aggiuntivo è specificamente destinato a coprire esami diagnostici e visite specialistiche, nonché l'accesso a terapie. Potranno beneficiare di queste ore i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, affetti da malattie oncologiche, croniche o invalidanti. Il diritto è esteso anche a chi ha un'invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%, o una disabilità grave certificata (ai sensi della Legge 104). Le ore extra sono cumulative e possono essere utilizzate sia in un'unica soluzione sia frazionate, offrendo così maggiore flessibilità gestionale.

Congedi straordinari e caregiver: le tutele della Legge 104

La riforma non tocca solo i permessi orari, ma consolida anche gli strumenti di assenza prolungata. Viene confermato il congedo straordinario retribuito della durata massima di 24 mesi, fruibile anche in modo frazionato nell'arco dell'intera vita lavorativa. Questa misura spetta sia ai lavoratori affetti da patologie severe, sia ai familiari-caregiver che prestano assistenza a persone con disabilità grave. Durante il congedo, il dipendente (pubblico o privato) mantiene la conservazione del posto di lavoro e riceve un'indennità pari all'ultima retribuzione. È importante notare che questo periodo non concorre alla maturazione di ferie, TFR e contributi previdenziali. Per i lavoratori autonomi con esigenze simili, è prevista la possibilità di sospendere l'attività fino a 300 giorni all'anno. L'accesso a queste tutele richiede una certificazione medica che attesti la gravità della patologia e la necessità di assistenza.

Smart working e semplificazioni: le nuove procedure 2026

Un aspetto cruciale della riforma 2026 riguarda la conciliazione tra lavoro e cura al termine dei periodi di assenza. I lavoratori che rientrano dal congedo straordinario, così come i caregiver, avranno un diritto di priorità nell'accesso allo smart working. Questo diritto è naturalmente subordinato alla compatibilità delle mansioni con il lavoro agile. L'obiettivo è favorire un rientro più graduale. Parallelamente, si interviene sulla burocrazia per snellire l'iter. I certificati di malattia necessari per permessi e congedi saranno gestiti telematicamente (tramite Sistema Tessera Sanitaria) dal medico di base o dallo specialista. Inoltre, si punta a una riduzione dei tempi di riconoscimento della disabilità, grazie a una valutazione multidimensionale e a una certificazione semplificata, che diventerà obbligatoria a livello nazionale dopo una fase sperimentale.

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