Ponte sullo Stretto: nuovo stop della Corte dei Conti
La magistratura contabile blocca l'atto aggiuntivo della convenzione sul Ponte sullo Stretto mentre il Ministero assicura determinazione.
Una nuova battuta d'arresto colpisce la realizzazione del Ponte sullo Stretto dopo la decisione dei magistrati contabili. La Corte dei Conti non ha registrato il terzo atto aggiuntivo necessario per proseguire l'iter tra il Ministero e la concessionaria. Nonostante lo stop burocratico, il Ministro Salvini ribadisce che il governo resta determinato a concludere l'infrastruttura.
Il blocco della Corte dei Conti
La decisione emessa dalla magistratura contabile rappresenta un ostacolo significativo per l'avanzamento procedurale dell'opera, in quanto non ha ammesso al visto il fondamentale atto aggiuntivo che regola i complessi rapporti tra il Ministero dei Trasporti e la Società Stretto di Messina. In una nota ufficiale diffusa recentemente, l'organo di controllo ha specificato che le motivazioni dettagliate saranno rese note entro trenta giorni tramite un'apposita deliberazione, lasciando per il momento in sospeso la piena comprensione delle ragioni giuridiche che hanno portato a tale provvedimento di blocco. Questo arresto burocratico risulta strettamente connesso alla precedente delibera del Cipess di agosto, relativa all'assegnazione delle risorse e all'approvazione del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto, alla quale era stato già negato il visto di legittimità alla fine dello scorso mese di ottobre.
Le reazioni sul Ponte sullo Stretto
Nonostante la complessità della situazione amministrativa venutasi a creare con il nuovo pronunciamento dei giudici contabili, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che questo passaggio rappresenta l'inevitabile conseguenza del primo stop procedurale senza intaccare la fiducia nell'opera. Gli esperti del ministero sono già attivamente al lavoro per chiarire tutti i punti critici sollevati, mentre la magistratura ha richiesto approfondimenti specifici sulla procedura d'urgenza adottata per classificare il Ponte sullo Stretto come infrastruttura prioritaria di interesse strategico militare. L'onere di motivazione richiesto dai giudici riguarda aspetti tecnici fondamentali che necessitano di trasparenza, tra cui figurano le voci di costo aggiornate e le stime di traffico previste dal piano tariffario, la cui affidabilità è stata messa in discussione durante l'analisi della documentazione.
Criticità tecniche e scontro politico
Le eccezioni sollevate in sede di controllo non si limitano agli aspetti procedurali ma investono questioni sostanziali come le coperture economiche e la conformità del progetto alle normative ambientali e antisismiche, oltre al rispetto dei vincoli europei riguardanti l'aumento dei costi iniziali. Mentre il consigliere Carmela Mirabella ha posto l'accento sulla competenza del Cipess considerato organo politico, le opposizioni hanno duramente attaccato l'esecutivo accusandolo di impegnare fondi pubblici in un quadro normativo privo di certezze tecniche e giuridiche a discapito di altri settori. Esponenti di Europa Verde e del Movimento 5 Stelle sostengono che questo ulteriore rifiuto smonti la narrazione governativa sull'infrastruttura, evidenziando come le risorse potrebbero essere destinate a scuole e sanità piuttosto che a un'opera che continua a incontrare severi ostacoli di legittimità.