Posti in deroga organici docenti 2025/26: ecco la 'bozza di decreto'
Il MIM ha presentato la bozza di decreto per i posti in deroga per l'a.s. 2025/26: in totale sono 6.566 disponibilità. Si chiedono interventi strutturali.


Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha presentato alle organizzazioni sindacali la bozza di decreto relativa all’assegnazione dei posti in deroga nell’anno scolastico 2025/26. Saranno 6.566 i posti disponibili, con una riduzione di 166 unità rispetto all’anno precedente.
Posti in deroga: criteri e finalità del decreto
La costituzione delle classi in deroga risponde all'esigenza di supportare scuole collocate in aree con bassi indici di status sociale, economico e culturale o in zone ad alto rischio di dispersione scolastica. In particolare, l'intervento riguarda scuole di comuni montani, piccole isole e territori colpiti da situazioni emergenziali o da particolari condizioni orografiche. Per la scuola secondaria di secondo grado, il provvedimento si estende anche alle prime classi dei nuovi percorsi liceali e ai programmi di sperimentazione tecnologico-professionale.
Distribuzione regionale dei posti in deroga
La ripartizione dei posti disponibili avviene su base regionale, mantenendo il vincolo delle risorse finanziarie esistenti. Tra le regioni, Emilia-Romagna (719 posti), Veneto (644 posti) e Liguria (595 posti) risultano tra quelle con il maggior numero di assegnazioni. In totale, i posti disponibili saranno distribuiti così come segue:
- Abruzzo: 223
- Basilicata: 74
- Calabria: 198
- Campania: 471
- Emilia-Romagna: 719
- Friuli-Venezia Giulia: 124
- Lazio: 446
- Liguria: 595
- Lombardia: 520
- Marche: 570
- Molise: 124
- Piemonte: 322
- Puglia: 421
- Sardegna: 25
- Sicilia: 297
- Toscana: 471
- Umbria: 322
- Veneto: 644
Il totale complessivo è di 6.566 posti.
Le criticità evidenziate dai sindacati
Secondo la UIL, la misura non rappresenta un intervento strutturale: non si tratta infatti di nuove dotazioni, ma di una diversa distribuzione di quelle già previste. Inoltre, il meccanismo di assegnazione non favorisce le aree con la maggiore presenza di alunni svantaggiati, bensì quelle con più alto calo demografico. Dal 2022/23 a oggi, il numero di posti destinati alle classi in deroga è calato di oltre 2.000 unità.
La UIL ribadisce la necessità di investire per ridurre il numero di alunni per classe, sottolineando che attualmente esistono 5.909 classi nella secondaria superiore con 28 o più alunni. La denatalità, secondo il sindacato, deve essere considerata un'opportunità per migliorare la qualità della didattica, puntando su classi meno numerose e su una maggiore personalizzazione dei percorsi educativi.