Precariato, 1 docente su 4 ha un contratto a termine: Anief insiste sul doppio canale di reclutamento

Un docente su 4 è precario. Anief punta al ritorno al doppio canale di reclutamento per stabilizzare i supplenti e superare le sanzioni UE contro il precariato.

16 giugno 2025 18:29
Precariato, 1 docente su 4 ha un contratto a termine: Anief insiste sul doppio canale di reclutamento - Reintrodurre il doppio canale di assunzione
Reintrodurre il doppio canale di assunzione
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L'emergenza del precariato nella scuola italiana, con un insegnante su quattro senza stabilità, richiede soluzioni urgenti. Il sindacato Anief, tramite il suo presidente, propone il ritorno al doppio canale di reclutamento per garantire continuità e assumere i supplenti storici.

La proposta di Anief sulla reintroduzione del doppio canale di reclutamento

Per contrastare il dilagante fenomeno della "supplentite", il sindacato Anief rilancia la proposta di reintrodurre il doppio canale di reclutamento. Questo modello, già utilizzato in passato, prevede due percorsi paralleli per l'immissione in ruolo: da un lato, l'accesso tramite i concorsi pubblici, dall'altro una via riservata all'assunzione dei docenti precari che da anni garantiscono il funzionamento degli istituti scolastici, spesso con decenni di servizio alle spalle.

Il precariato e il rischio delle sanzioni europee

Il mantenimento dell'attuale sistema di reclutamento, secondo l'Anief, espone l'Italia a seri rischi a livello comunitario. La gestione del precariato scolastico viola una specifica direttiva europea in materia di contratti a tempo determinato. Questa violazione ha già dato origine a una procedura di infrazione contro il nostro Paese, che potrebbe trasformarsi in una condanna certa da parte della Corte di Giustizia europea se non verranno adottati correttivi urgenti.

Oltre la stabilizzazione: mobilità e indennità

Le richieste del sindacato non si fermano alla sola stabilizzazione. Viene sottolineata la necessità di introdurre misure a sostegno del personale docente, come un'indennità di sede specifica per i lavoratori fuori sede, che affrontano costi maggiori per vivere lontano dalla propria residenza. Inoltre, si chiede la rimozione dei rigidi vincoli sulla mobilità territoriale, che attualmente limitano la possibilità per gli insegnanti di trasferirsi e ottenere una sede più vicina a casa.

La continuità didattica come obiettivo primario

L'obiettivo finale di queste proposte è la tutela della continuità didattica, un elemento fondamentale per la qualità dell'offerta formativa. Stabilizzare i docenti precari significa garantire agli studenti figure di riferimento stabili nel tempo, un fattore cruciale per il successo educativo. Secondo il presidente Marcello Pacifico, assumere il personale che da anni serve la scuola è l'unica via per preservare questo principio e migliorare l'intero sistema di istruzione nazionale.

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