Precariato scolastico: cresce l’emergenza nelle scuole di Modena e Reggio Emilia

Cresce il precariato scolastico a Modena e Reggio Emilia: carenze di personale ATA e docente mettono a rischio la qualità dell’istruzione pubblica.

23 aprile 2025 17:14
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Le scuole delle province di Modena e Reggio Emilia affrontano una crisi sempre più grave legata al precariato scolastico e alla carenza di personale. Il problema riguarda l'intero territorio nazionale, ma in Emilia le conseguenze risultano particolarmente evidenti.

La denuncia della Cisl Scuola Emilia Centrale

Carmelo Randazzo, segretario generale della Cisl Scuola Emilia Centrale, ha lanciato un appello durante un’intervista rilasciata alla “Gazzetta di Modena”. Secondo Randazzo, le istituzioni devono intervenire con urgenza per salvaguardare la qualità dell’insegnamento e rafforzare la tenuta del sistema scolastico locale.

Scuole in difficoltà: numeri che parlano chiaro

A Modena, un terzo degli istituti scolastici funziona senza un DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi), figura fondamentale per il buon funzionamento amministrativo delle scuole. Le richieste di personale ATA superano nettamente le autorizzazioni disponibili: su 490 collaboratori scolastici richiesti, l’amministrazione ne ha autorizzati solo 283. Stesso discorso per gli assistenti amministrativi: 129 richieste contro appena 83 autorizzazioni.

Questa carenza costringe il personale già presente a coprire più mansioni, causando stress, inefficienze e disagi nella gestione quotidiana.

A Reggio Emilia il personale non basta

Nel reggiano, le scuole vivono una situazione analoga. I collaboratori scolastici non riescono a coprire tutti i piani e le aule, mentre molti assistenti amministrativi lavorano senza aver ricevuto una formazione adeguata. Il precariato scolastico colpisce oltre il 25% del personale ATA, una percentuale che mina la qualità del servizio educativo.

Negli ultimi otto anni, in Emilia-Romagna, le scuole hanno potuto contare solo su 78.583 posti ATA autorizzati a fronte di 166.849 necessari. Il sistema ha subito una riduzione del 63% e rischia ulteriori tagli nel prossimo anno scolastico.

Supplenze in aumento: un sistema che fatica

Il precariato coinvolge anche il personale docente. A Modena, oltre 2.500 insegnanti lavorano come supplenti. A Reggio Emilia il numero supera i 1.700. La dipendenza eccessiva da personale a tempo determinato compromette la continuità didattica e penalizza la qualità dell’istruzione. Per affrontare il problema, la Cisl Scuola propone il “doppio canale” nelle assunzioni: una soluzione che unisce concorsi regolari all’immissione in ruolo tramite graduatorie provinciali. Questo approccio potrebbe offrire stabilità a migliaia di insegnanti e migliorare l’offerta formativa.

Una nuova visione per la scuola del futuro

Secondo Randazzo, la scuola deve evolversi in un presidio educativo attivo durante tutto l’arco della giornata. Bisogna costruire un sistema che integri istruzione, supporto sociale e collaborazione con famiglie e realtà del territorio.

Il sindacato sottolinea l’urgenza di investire sul personale e di riconoscere il tempo scolastico extrascolastico come tempo educativo a tutti gli effetti. Solo così le scuole potranno diventare luoghi accoglienti, capaci di prevenire fenomeni come il bullismo e il disagio giovanile.

Investire per uscire dall’emergenza

Il quadro che emerge dalle province di Modena e Reggio Emilia richiede risposte concrete. Servono investimenti strutturali, una gestione più efficiente e il pieno riconoscimento del valore del personale scolastico. Solo così sarà possibile contrastare il precariato scolastico e costruire una scuola più inclusiva, moderna e all’altezza delle sfide educative di oggi.