Reclutamento docenti, elenchi regionali e stop ai ‘selezionifici’: Mario Pittoni illustra le novità
Mario Pittoni illustra la riforma sul reclutamento docenti: dal 2026/27 partono gli elenchi regionali per superare i concorsi continui e il precariato.
                                                            Una novità importante sul reclutamento del personale scolastico è in arrivo. Ad annunciarla è lo stesso Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato, sulla sua pagina Facebook. Con la Legge n. 79 del 5 giugno 2025, vengono istituiti gli "elenchi regionali" per i docenti - spiega Pittoni - una misura pensata per superare il precariato e porre fine a un sistema basato su continue prove selettive. Questa riforma strutturale entrerà in vigore a partire dall'anno scolastico 2026/27.
Una nuova procedura di reclutamento
La recente normativa, che converte il Decreto-Legge n. 45/2025, introduce un cambiamento significativo per l'immissione in ruolo degli insegnanti. Gli elenchi regionali rappresentano un canale di reclutamento che non prevede ulteriori esami o concorsi per i docenti già risultati idonei. Si tratta di un'apertura fondamentale da parte delle istituzioni europee verso procedure più stabili e strutturate, che mirano a valorizzare le competenze già accertate del personale scolastico.
                    La fine dei "selezionifici" per i precari: le dichiarazioni di Mario Pittoni
«Gli "elenchi regionali" dei docenti varati con la Legge 5 giugno 2025 n. 79, che ha convertito in legge il Decreto-Legge n. 45/2025, costituiscono la prima apertura di Bruxelles a procedure di reclutamento strutturali che non prevedano ulteriori prove selettive. Non è stato facile. Ci vorrà tempo per l'attuazione (saranno operativi dall'anno scolastico 2026/27). Ma abbiamo gettato le basi affinché chi desidera intraprendere la carriera dell'insegnante non si ritrovi più a entrare in una sorta di "selezionificio", che vede guadagnarci solo chi gestisce i vari livelli di un meccanismo nei fatti per molte delle "vittime" destinato a protrarsi all'infinito». Lo scrive sulla sua pagina Facebook il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato.
L'obiettivo dichiarato della riforma è smantellare il cosiddetto "selezionificio", un meccanismo che per anni ha costretto i docenti precari a un lungo e dispendioso percorso di prove e concorsi. Secondo Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega, questo sistema andava a vantaggio solo di chi gestiva i vari livelli formativi e selettivi. La nuova legge getta le basi per un percorso più lineare per chi vuole intraprendere la carriera dell'insegnante.
Tempistiche e prospettive future
L'attuazione completa della misura richiederà tempo, con gli elenchi regionali che diventeranno operativi a partire dall'anno scolastico 2026/27. Questa fase transitoria è necessaria per definire i dettagli organizzativi della nuova procedura di reclutamento. L'introduzione di questo strumento segna un passo decisivo verso la stabilizzazione del personale scolastico, offrendo una prospettiva più certa e meritocratica ai tanti docenti in attesa di un incarico a tempo indeterminato.