Assunzioni docenti dagli elenchi regionali: le opinioni dei sindacati di categoria

Tutte le novità sulle assunzioni docenti tramite elenchi regionali: tempistiche, scorrimenti e criteri. Ma cosa ne pensano i sindacati di categoria?

29 dicembre 2025 16:00
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Elenchi Regionali docenti
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Le nuove assunzioni docenti avverranno tramite elenchi regionali specifici solo dopo le procedure ordinarie. Questo sistema assicura la copertura dei posti vacanti una volta esaurite le graduatorie dei vincitori e degli idonei nei concorsi. Analizziamo le posizioni dei principali sindacati di cateria su questa novità utile certamente per le assunzioni future dei docenti.

Quando entrano in funzione gli elenchi regionali docenti

L'attivazione di questo strumento non è immediata ma segue un ordine gerarchico prestabilito. Gli elenchi entreranno in funzione esclusivamente dopo aver completato le ordinarie immissioni in ruolo dei vincitori di concorso. La gestione del personale scolastico prevede infatti una sequenza precisa per garantire la trasparenza delle nomine.

In particolare, l'amministrazione procederà secondo questo schema:

  • Esaurimento dei vincitori di ogni procedura concorsuale.

  • Copertura della quota del 30% riservata agli idonei.

  • Utilizzo degli elenchi regionali per le cattedre ancora disponibili.

Regole per l'aggiornamento e criteri di cancellazione

La flessibilità è un elemento caratterizzante del nuovo sistema di reclutamento, come emerso nei recenti confronti sindacali. Gli aspiranti avranno la possibilità di cambiare regione in occasione dell'aggiornamento annuale delle liste, favorendo così la mobilità territoriale dei candidati. Questa misura permette di adeguare la propria posizione in base alle reali disponibilità di posti nelle diverse zone d'Italia.

Esistono tuttavia dei vincoli rigidi per quanto riguarda la permanenza in queste graduatorie regionali. La normativa prevede la cancellazione immediata dell'aspirante nel momento in cui viene sottoscritto un contratto a tempo indeterminato o si accetta una nomina finalizzata al ruolo. Tale meccanismo garantisce che gli elenchi rimangano costantemente aggiornati con i soli docenti ancora in cerca di una stabilizzazione professionale.

Le posizioni dei principali sindacati di categoria sugli elenchi regionali

Le reazioni dei principali sindacati scuola agli elenchi regionali (introdotti dal DL 45/2025) sono un mix di cauto ottimismo per le nuove possibilità di stabilizzazione e forti critiche su alcuni criteri di esclusione e sulla trasparenza delle procedure.

In generale, le sigle sindacali considerano questi elenchi uno strumento utile per non disperdere le competenze di chi ha superato un concorso, ma temono che la loro gestione possa creare nuove disparità.

Ecco una sintesi delle posizioni espresse a fine 2025:

Tabella comparativa delle posizioni sindacali

Sindacato

Posizione Principale

Principale Criticità Segnalata

ANIEF

Sostanzialmente favorevole allo strumento per favorire la mobilità e il ruolo.

Esclusione dei concorsi straordinari (es. 510/2020 e Straordinario bis) e di chi è già di ruolo.

UIL Scuola

Chiede che tutti i posti vacanti siano resi pubblici prima delle domande.

Contrarietà all'esclusione degli idonei dei concorsi straordinari; richiesta di superare l'organico di fatto.

FLC CGIL

Favorevole al recupero degli idonei ma pretende massima trasparenza.

Contrarietà all'oscuramento degli elenchi e richiesta di includere chi ha rinunciato a ruoli precedenti.

CISL Scuola

Considera gli elenchi uno snodo strategico per valorizzare il merito concorsuale.

Necessità di tempistiche certe per le immissioni in ruolo e chiarezza sui contingenti.

I punti caldi della discussione

I sindacati si sono mossi su tre fronti principali per chiedere modifiche al decreto ministeriale:

  • L'esclusione dei Concorsi Straordinari: È il punto più contestato. ANIEF e UIL Scuola hanno presentato emendamenti per permettere l'inserimento anche agli idonei dei concorsi straordinari dal 2020 in poi. Attualmente, il Ministero li esclude perché tali procedure spesso non prevedevano una prova orale con sbarramento (punteggio minimo di 70/100), requisito invece richiesto per gli elenchi regionali.

  • Trasparenza e "Oscuramento": La FLC CGIL ha espresso forte preoccupazione per la tendenza di alcuni Uffici Scolastici Regionali (USR) a non rendere pubblici o "oscurare" i dati sensibili degli elenchi. Il sindacato chiede che le graduatorie siano pienamente consultabili per garantire il controllo sociale sulla correttezza delle nomine.

  • Mobilità e Scelta della Regione: Un punto visto positivamente da Chiara Cozzetto (ANIEF) è la possibilità per i candidati di cambiare regione annualmente. Tuttavia, i sindacati avvertono che accettare un posto da questi elenchi comporta la rinuncia a qualsiasi altra supplenza per quell'anno scolastico, un vincolo che potrebbe penalizzare chi spera in sedi più vicine a casa tramite le GPS.

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