Regali ai docenti: cosa dice la norma, il ruolo del Dirigente Scolastico

Con la fine della scuola, torna il tema dei regali ai docenti: consentiti fino a 150 euro. Ecco cosa dice la legge e quale ruolo ha il dirigente scolastico.

07 maggio 2025 22:06
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Regali ai docenti
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Con la fine dell’anno scolastico alle porte, nelle classi italiane è ormai consuetudine organizzare raccolte fondi per acquistare regali ai docenti. Tuttavia, non tutti sanno che esistono precise regole per questi gesti di riconoscenza.

Regali ai docenti: cosa dice la legge

Negli anni, diversi dirigenti scolastici hanno invitato i genitori a evitare raccolte e regali costosi, ricordando che per il personale docente valgono le norme previste per i dipendenti pubblici. Secondo l’articolo 4 del D.P.R. 62/2013, i docenti possono accettare solo regali di modico valore, stabilito generalmente entro i 150 euro. Superata questa soglia, il regalo deve essere restituito o destinato a fini istituzionali. Il limite riguarda anche i regali destinati a parenti o conviventi del dipendente pubblico, per evitare conflitti di interesse e mantenere trasparenza.

Chi deve vigilare sul rispetto delle regole

Il dirigente scolastico ha un ruolo fondamentale: deve vigilare sull’applicazione delle regole e intervenire in caso di violazioni. È vietato che i docenti chiedano o sollecitino regali, anche di valore ridotto, come contropartita per l’attività svolta. Inoltre, è proibito accettare doni da subordinati o offrire regali ai superiori, se non di modico valore. Le singole amministrazioni possono prevedere limiti più stringenti, fino a escludere del tutto la possibilità di ricevere omaggi, per tutelare l’imparzialità dell’istituto.

Sanzioni e casi specifici

Chi viola le disposizioni rischia multe, sospensione dal servizio e, nei casi più gravi, licenziamento. Anche il dirigente scolastico che non vigila adeguatamente può incorrere in sanzioni. Tuttavia, la giurisprudenza ha chiarito alcune eccezioni: secondo la Corte di Cassazione (sentenze 47216/2021 e 47237/2021), regali come cesti natalizi o prodotti tipici, se di scarso valore e non finalizzati a influenzare l’attività pubblica, non configurano corruzione. È sempre fondamentale, però, rispettare i limiti di legge e agire con buon senso.