Rinnovo contratto scuola: Gilda propone il contratto autonomo
Il rinnovo contratto scuola 2022-24 è bloccato. Tra inflazione alta e stipendi bassi, la Gilda propone un contratto separato per i docenti.
Il negoziato per il rinnovo contratto scuola 2022-2024 procede a rilento. Le difficoltà principali sono le risorse economiche limitate e un comparto troppo vasto (oltre 1,3 milioni di lavoratori). Gli stipendi sono erosi da un'inflazione fuori controllo, ben superiore agli aumenti previsti. In questo contesto, la Gilda degli Insegnanti avanza una proposta netta: un contratto autonomo per docenti per restituire prestigio alla professione.
Le criticità del CCNL Istruzione e Ricerca
Il negoziato per il rinnovo contrattuale 2022-2024 del comparto Istruzione e Ricerca incontra ostacoli strutturali rilevanti. La lentezza della trattativa è aggravata da un perimetro contrattuale eccessivamente ampio, che include oltre un milione e trecentomila lavoratori. Questo comparto raggruppa figure professionali molto diverse: personale scolastico, universitario, AFAM e della ricerca. Conciliare normative ed esigenze di ambiti così distinti complica il negoziato. Ne deriva un CCNL storicamente complesso, con una parte comune affiancata da sezioni settoriali di difficile consultazione. Altro elemento critico è la stratificazione dei contratti precedenti, cui le nuove intese rimandano per le parti non modificate. Questo genera un articolato disomogeneo e poco organico.
Stipendi docenti e l'impatto dell'inflazione
Oltre alla complessità normativa, la questione economica pesa sul comparto scuola. Gli stanziamenti della legge di bilancio sono calcolati sull'inflazione programmata, applicando incrementi percentuali uniformi a tutto il pubblico impiego. Per il triennio in corso, le risorse coprono un aumento medio del 6%, a fronte di un'inflazione reale superiore al 16%. Tale scarto incide pesantemente sui salari scolastici, già inferiori rispetto ad altre categorie pubbliche. L'applicazione di aumenti proporzionali, inoltre, amplia le disuguaglianze retributive: chi guadagna di più riceve un incremento maggiore rispetto a chi guadagna meno. La scuola risulta così doppiamente penalizzata: da un lato per la perdita di potere d’acquisto, dall'altro per la mancanza di un riconoscimento economico adeguato all'alta qualificazione del personale docente.
La proposta Gilda: un contratto autonomo per i docenti
In questo contesto, il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana, sostiene la necessità di un contratto separato per i docenti. Tale scelta mira a valorizzare la specificità di una professione "che ha poco da condividere con le altre figure presenti nel comparto, per lo più di tipo impiegatizio". Un contratto autonomo consentirebbe di riconoscere il carattere intellettuale della docenza, favorendo un modello simile a quello dei docenti universitari, con ricadute positive sul piano economico e professionale. L'obiettivo è restituire prestigio sociale e raggiungere la parità retributiva con gli altri laureati della pubblica amministrazione. Inoltre, rafforzerebbe la tutela costituzionale della libertà d’insegnamento, spesso messa in discussione da interpretazioni normative frammentate.