Sciopero generale scuola 28 novembre: stop lezioni e servizi a rischio [AVVISO]
Nuovo sciopero scuola previsto per venerdì 28 novembre 2025: possibili disagi per le famiglie e lezioni a rischio in tutti gli istituti.
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha ufficialmente diramato una nota riguardante lo sciopero scuola generale proclamato per l'intera giornata di venerdì 28 novembre 2025. L'agitazione sindacale coinvolge tutto il personale docente, dirigente e ATA, sia a tempo determinato che indeterminato, mettendo a rischio il regolare svolgimento delle lezioni. Le famiglie sono invitate a prestare la massima attenzione alle comunicazioni degli istituti, poiché non è possibile garantire la continuità del servizio didattico o la sorveglianza degli alunni durante l'orario scolastico.
Le motivazioni della protesta e la comunicazione del Mim
La mobilitazione è stata indetta dalle principali sigle sindacali rappresentative del comparto istruzione per sollevare questioni cruciali relative alle politiche scolastiche. Al centro della vertenza vi sono richieste specifiche che riguardano il rinnovo dei contratti, l'adeguamento salariale e la stabilizzazione del precariato storico. Il Ministero, attraverso la circolare ufficiale pubblicata sul portale istituzionale, ha fornito alle scuole le indicazioni operative per la gestione della giornata, nel rispetto della normativa vigente. Si tratta di un'azione di protesta che mira a ottenere maggiori investimenti strutturali per il settore educativo. Le organizzazioni sindacali sottolineano l'urgenza di risposte concrete da parte del Governo per migliorare la qualità dell'offerta formativa pubblica. La circolare ministeriale impone alle istituzioni scolastiche di informare tempestivamente l'utenza circa le motivazioni dello sciopero e le possibili variazioni organizzative.
Modalità di adesione e impatto sulle famiglie
L'astensione dal lavoro coprirà l'intera giornata del 28 novembre e potrà comportare la sospensione totale o parziale delle attività, inclusi i servizi di mensa e doposcuola. Poiché la dichiarazione di adesione allo sciopero da parte del personale è volontaria e non obbligatoria in via preventiva, le scuole non possono quantificare con certezza l'entità dei disagi prima dell'inizio delle lezioni. Di conseguenza, i genitori potrebbero trovarsi di fronte a ingressi posticipati o all'uscita anticipata degli studenti. È fondamentale consultare il sito web della propria scuola o il registro elettronico per verificare le comunicazioni ufficiali interne. Gli istituti sono comunque tenuti a garantire i servizi minimi essenziali previsti dalla legge in caso di sciopero, come lo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione se coincidenti. La situazione richiede dunque una organizzazione familiare flessibile per gestire eventuali imprevisti legati all'accoglienza degli alunni.
Normativa e rilevazione dati nel comparto istruzione
La gestione degli scioperi nel settore pubblico è regolata da norme severe che bilanciano il diritto di sciopero con il diritto all'istruzione degli studenti. Secondo la Legge 146/90 e successive modificazioni, l'amministrazione scolastica deve non solo avvisare le famiglie, ma anche procedere alla rilevazione statistica delle adesioni. I dirigenti scolastici dovranno inserire i dati di partecipazione nel sistema SIDI entro limiti temporali precisi per il monitoraggio della Funzione Pubblica. Chi decide di aderire alla protesta subirà una trattenuta economica stipendiale proporzionale alla durata dell'assenza dal servizio. Questa procedura garantisce la trasparenza amministrativa e permette di monitorare l'impatto reale delle agitazioni sindacali nazionali. Inoltre, le scuole devono rendere note le percentuali di adesione registrate nei precedenti scioperi indetti dalle medesime sigle, permettendo così all'utenza di stimare la possibile incidenza della mobilitazione del personale scolastico nel proprio istituto.
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