Scuola: l'estate precaria di migliaia di supplenti senza stipendio e senza la NASpI

L'estate porta incertezza economica per migliaia di supplenti scolastici. Contratti in scadenza e ritardi nei pagamenti li lasciano senza stipendio e tutele.

29 giugno 2025 15:56
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Con la fine delle lezioni, per migliaia di supplenti (docenti e collaboratori scolastici) inizia un periodo di incertezza economica. I contratti a termine scadono, costringendo molti a richiedere la disoccupazione (Naspi) e ad affrontare un'estate senza la sicurezza di uno stipendio.

Il problema della disoccupazione estiva: supplenti senza tutele

La chiusura delle scuole segna l'avvio di una fase critica per un vasto numero di lavoratori di questo settore. Ogni anno, gli insegnanti precari con contratto in scadenza a giugno devono affrontare l'iter per ottenere l'indennità di disoccupazione, vedendo il proprio reddito ridursi notevolmente per i mesi estivi. Ad Asti, ad esempio, sono 712 i docenti in questa situazione. A questi si aggiungono coloro che hanno ottenuto nomine da graduatorie d'istituto, mentre solo una minoranza con contratto a tempo annuale (31 agosto) conserva lo stipendio.

L'impatto dei concorsi PNRR e l'aumento dei supplenti brevi

Sebbene i concorsi legati al PNRR abbiano portato alla stabilizzazione di alcuni docenti, hanno anche generato un effetto collaterale. Molti supplenti hanno visto i loro contratti interrotti per far posto ai neoassunti, trovandosi senza cattedra e senza un contratto fino a giugno. Questo ha causato un aumento delle supplenze brevi, contratti di durata limitata che non sempre garantiscono la maturazione dei requisiti per accedere alla Naspi e che complicano la stabilità economica e professionale.

L'incertezza dei contratti brevi

Le supplenze brevi, attivate per sostituire personale di ruolo assente per malattia o maternità, presentano notevoli criticità. Secondo i sindacati, infatti, i pagamenti per queste prestazioni possono subire ritardi che vanno da uno a quattro mesi. Questa attesa prolungata mette a dura prova i docenti, che faticano a vedersi riconosciuto il proprio stipendio. La frammentarietà di questi incarichi, inoltre, rende difficile accumulare i contributi necessari per ottenere l'assegno di disoccupazione.

Le richieste dei sindacati e le prospettive future

Le organizzazioni sindacali, come Flc Cgil e Cisl Scuola, chiedono da tempo soluzioni strutturali. Una proposta concreta è quella di stanziare un budget annuale predefinito per le supplenze brevi, calcolato sulla base degli anni precedenti, per accelerare i pagamenti. Nonostante un ampliamento dei posti messi a bando, si ritiene che le cattedre disponibili siano ancora insufficienti rispetto al reale fabbisogno del sistema scolastico, denunciando un mancato investimento nella scuola.

La ferita aperta... della precarietà

La precarietà estiva, dunque, rimane una ferita aperta nel mondo della scuola, colpendo migliaia di lavoratori. Tra ritardi nei pagamenti e incertezza sul futuro, emerge la necessità di riforme strutturali per garantire stabilità e diritti a chi forma le nuove generazioni.

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