Sinner, la forza della discrezione e l’educazione alla prova

Jannik Sinner è il modello educativo che unisce equilibrio emotivo e competenze chiave: un esempio per ripensare la maturità e la scuola del futuro

07 agosto 2025 11:31
Sinner, la forza della discrezione e l’educazione alla prova - Jannik Sinner Wimbledon 2025
Jannik Sinner Wimbledon 2025
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Nel dibattito sulla maturità, la figura di Jannik Sinner diventa simbolo di un'educazione che va oltre il voto: un modello basato su equilibrio emotivo, gestione della sconfitta, sobrietà nel successo. Le sue qualità riflettono le competenze chiave europee e pongono interrogativi fondamentali sulla scuola che vogliamo costruire

Sinner: la forza emotiva come competenza educativa

Jannik Sinner, con il suo stile misurato e la sua forza silenziosa, dimostra che la vera maturità non coincide con il successo immediato, ma con la capacità di affrontare ogni prova con equilibrio. Non urla, non esulta, non si abbatte: mantiene compostezza in ogni circostanza, testimoniando un modello educativo che valorizza l'autocontrollo, la resilienza, l’empatia. In questo approccio sobrio e lucido, si ritrovano molte delle otto competenze chiave europee, tra cui l’autonomia, la responsabilità personale, la partecipazione consapevole e la capacità di imparare ad imparare. Non si tratta di vincere, ma di sapere chi si è anche nella sconfitta.

Le competenze chiave al centro della scuola

La scuola continua a misurare il successo con i voti, dimenticando che le competenze sono il vero traguardo educativo. Le otto competenze chiave europee aggiornate nel 2018 vanno dalla competenza alfabetica e digitale, fino alla competenza personale, sociale e di cittadinanza. L’esempio di Sinner le attraversa tutte: partecipa attivamente alla vita pubblica, gestisce la pressione mediatica, comunica con efficacia, affronta ostacoli e sconfitte senza perdere lucidità. Il D.M. 139/2007 ha tradotto queste competenze nella scuola italiana in traguardi come progettare, risolvere problemi, agire in modo responsabile, che dovrebbero orientare l’intero percorso formativo. Ma la valutazione resta troppo spesso legata al numero, non al percorso.

L’esame come esperienza di crescita

L’esame di maturità dovrebbe rappresentare un’occasione trasformativa, non una prova da superare per forza. Invece, molti studenti percepiscono la valutazione come giudizio rigido e disconnessione dal proprio percorso reale. Le proteste di questi giorni, seppur controverse, non sono necessariamente segno di fragilità, ma richieste di ascolto e senso. Sinner ci mostra che si può restare solidi nelle difficoltà, vincere con garbo e perdere con dignità. Il suo modo di stare in campo – rispetto, autocontrollo, capacità di affrontare la prova – è ciò che dovremmo chiedere a ogni percorso educativo: non produrre vincenti, ma formare persone capaci di affrontare la complessità della vita con umanità.