Software open source in dotazione nella PA: la proposta parte dal FVG
Una proposta di legge in Friuli Venezia Giulia vuole rendere il software open source la scelta prioritaria per la PA, promuovendo trasparenza e innovazione.
Una proposta di legge in Friuli Venezia Giulia mira a rendere il software open source come lo standard per la Pubblica Amministrazione. L'obiettivo è promuovere trasparenza, ridurre i costi e valorizzare le competenze locali, invertendo l'attuale approccio all'infrastruttura digitale pubblica.
Riconoscere il software open source come un bene comune
La proposta di legge, presentata in Consiglio regionale, si fonda su un principio chiave: il software non è solo uno strumento tecnico, ma una scelta strategica. L'adozione di software libero e open source è vista come un motore per aumentare la trasparenza amministrativa, svincolando gli enti pubblici dalla dipendenza da grandi fornitori. Il testo normativo obbligherebbe la PA a motivare dettagliatamente ogni eventuale scelta di un software proprietario, pena la perdita di contributi regionali. Questo approccio trasforma il software libero da semplice opzione a regola fondamentale per la digitalizzazione del settore pubblico.
Una rete territoriale per il cambiamento
Il progetto non si limita a imporre obblighi, ma delinea anche un percorso di supporto concreto. È prevista l'istituzione di un piano triennale e di programmi annuali per guidare la transizione. Questi strumenti saranno sviluppati da un gruppo di lavoro che includerà enti pubblici, università, centri di ricerca e imprese. L'obiettivo è creare una rete solida per accompagnare il cambiamento attraverso la formazione, la condivisione di competenze e valutazioni pubbliche dei risultati. La legge intende inoltre promuovere una nuova cultura digitale fin dalla scuola, introducendo percorsi formativi basati sui principi dell'open source.
Verso un modello regionale condiviso
L'iniziativa ha raccolto l'interesse dell'assessore regionale ai Servizi informatici, che ha ipotizzato di estendere questo approccio, creando un modello di legge replicabile in altre regioni. Attualmente, il Friuli-Venezia Giulia impiega soluzioni ibride, che combinano software libero e proprietario. La proposta mira a ribaltare questa dinamica, stabilendo l'open source come punto di partenza. L'iter legislativo è appena iniziato, ma la discussione è già centrale, poiché non riguarda solo la tecnologia, ma il futuro rapporto tra infrastrutture digitali e democrazia, ponendo al centro i diritti dei cittadini.
In sintesi: una svolta per la PA attraverso il software open source
La proposta di legge del Friuli Venezia Giulia rappresenta un potenziale punto di svolta, ponendo il software libero al centro della strategia digitale della Pubblica Amministrazione. L'obiettivo è favorire un ecosistema tecnologico più aperto, trasparente e democratico, con benefici per l'efficienza e la sovranità digitale del territorio.