lunedì, 7 Ottobre 2024
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Stipendi degli insegnanti italiani, OCSE: ‘Tra i più bassi al mondo’

Troppo bassi gli stipendi degli insegnanti italiani, questa l'opinione dopo la pubblicazione dei dati contenuti nel Rapporto OCSE Education at a Glance 2024

Troppo bassi gli stipendi degli insegnanti italiani – La situazione retributiva degli insegnanti in Italia resta critica secondo i dati del Rapporto OCSE Education at a Glance 2024. Il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti, Rino Di Meglio, ha sottolineato come l’Italia sia ancora una volta in fondo alla classifica per quanto riguarda gli stipendi dei docenti.

Stipendi insegnanti italiani: sono il fanalino di coda rispetto le retribuzioni medie in Europa

Nel confronto con i Paesi membri dell’OCSE, l’Italia si colloca al fanalino di coda, con un aumento retributivo del solo 5,8% previsto nel contratto del triennio 2022-2024, ben lontano dal 28% di media citato nel rapporto per gli insegnanti europei.

In Italia, lo stipendio medio degli insegnanti era di 31.950 euro nel 2019, ma ha visto una leggera flessione fino a 31.320 euro nel 2023. Questa stagnazione è evidente rispetto ad altri Paesi europei, come la Germania, dove gli stipendi degli insegnanti continuano ad aumentare.

La classifica delle retribuzioni annue degli stipendi: la Germania al primo posto

La Germania si conferma al primo posto con una retribuzione media annua di circa 47.250 euro nel 2019, mentre la media OCSE si attesta a 42.300 euro. Francia e Spagna, con stipendi inferiori, dimostrano una stabilità maggiore rispetto all’Italia, con 37.080 euro e 33.030 euro rispettivamente.

Stipendi degli insegnanti italiani: il sistema retributivo è sottovalutato ed è presente tanto divario di genere

Secondo Isabella De Monte, deputata di Italia Viva, l’ultimo rapporto OCSE mette a nudo la drammatica situazione degli insegnanti italiani. L’Italia destina solo il 4% del proprio PIL all’istruzione, contro una media del 4,9% dei Paesi industrializzati avanzati.

Il rapporto OCSE evidenzia anche il grande divario retributivo di genere in Italia. Le giovani donne laureate guadagnano in media il 58% in meno rispetto ai loro coetanei maschi, un divario tra i più alti dell’area OCSE.

Neet: i giovani che non studiano e non lavorano

Nonostante una riduzione dal 32% al 21% tra il 2016 e il 2023, i Neet (giovani che non studiano né lavorano) restano un problema critico in Italia, soprattutto nella fascia 25-29 anni, con il 31% delle donne che non ha un’occupazione, contro il 20% degli uomini.

Stipendi degli insegnanti italiani, le cause: poca formazione e troppi insegnanti over 50

L’Italia riserva solo il 4% del PIL alla formazione, contro una media OCSE del 5%. La spesa è maggiore nelle scuole elementari, ma cala drasticamente nelle scuole medie, superiori e all’università.

L’Italia si distingue anche per l’alta età media degli insegnanti: il 53% dei docenti ha più di 50 anni, ben oltre la media OCSE del 37%.

In sintesi, il Rapporto OCSE dipinge un quadro allarmante per l’istruzione in Italia, evidenziando la necessità urgente di investire maggiormente negli stipendi degli insegnanti e nella formazione.

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