Stipendi docenti e ATA, Anief: 'Scatti automatici ogni 4 anni'
Anief propone una riforma per gli stipendi di docenti e Ata: scatti di anzianità automatici ogni 4 anni per valorizzare la carriera e adeguare le retribuzioni.


Il sindacato Anief rilancia la proposta per una riforma del sistema retributivo del personale scolastico. La richiesta mira a introdurre scatti di anzianità con una cadenza più ravvicinata, ogni quattro anni, per contrastare l'erosione del potere d'acquisto degli stipendi di docenti e Ata, considerati tra i più bassi della Pubblica Amministrazione.
La proposta di Anief per la carriera
L'attuale meccanismo di progressione economica è ritenuto obsoleto e penalizzante. Un lavoratore della scuola, infatti, riceve il primo aumento di stipendio solo dopo aver maturato nove anni di servizio. Le progressioni successive avvengono al quindicesimo, ventunesimo, ventottesimo e trentacinquesimo anno. Anief propone di rivedere questa tempistica, reintroducendo il primo scatto di anzianità dopo tre anni dall'assunzione in ruolo. Successivamente, gli aumenti dovrebbero avere una cadenza quadriennale. Questa modifica alla carriera del personale scolastico darebbe un sostegno concreto allo stipendio fin dai primi anni di lavoro.
Le iniziative sindacali a sostegno
La proposta del sindacato trova un forte consenso tra i lavoratori, come emerso da un recente sondaggio. L'organizzazione sindacale non si limita alle dichiarazioni, ma ha già intrapreso azioni concrete. È stato infatti presentato un emendamento legislativo per ripristinare lo scatto stipendiale al terzo anno, cancellato oltre un decennio fa. Inoltre, è stato attivato un ricorso legale specifico per ottenere questo riconoscimento. L'obiettivo è modificare il contratto collettivo nazionale per garantire aumenti in busta paga più equi e frequenti a docenti e personale Ata.
Il riconoscimento del 2013 e i fondi necessari
Un'altra battaglia portata avanti da Anief riguarda il pieno riconoscimento, anche ai fini economici, dell'anno 2013 per la progressione di carriera. Nonostante una pronuncia della Cassazione ne abbia limitato la validità al solo aspetto giuridico, il sindacato insiste sulla natura politica della decisione. Per il riconoscimento economico completo servirebbero circa 3 miliardi di euro da stanziare nella prossima legge di bilancio. Una misura necessaria per valorizzare un comparto che sconta un divario retributivo significativo rispetto ad altri settori della pubblica amministrazione.