Taranto, la circolare del preside sul genocidio a Gaza scuote la scuola

Una circolare del Liceo Ferraris di Taranto denuncia il genocidio a Gaza e invita studenti e docenti a riflettere su diritti umani, storia e disuguaglianza

25 luglio 2025 16:33
Taranto, la circolare del preside sul genocidio a Gaza scuote la scuola - Gaza
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Il dirigente del Liceo Ferraris di Taranto ha diffuso una circolare che denuncia il genocidio a Gaza, innescando riflessioni profonde sul ruolo educativo della scuola. Il documento, firmato il 23 luglio 2025, richiama il diritto internazionale, la storia e la coscienza civile, appellandosi agli studenti per promuovere diritti, giustizia e uguaglianza

Genocidio e disuguaglianza: il messaggio del preside

Il 23 luglio 2025, il Liceo Galileo Ferraris di Taranto ha diffuso una circolare firmata dal dirigente scolastico Marco Dalbosco, che ha subito attirato l’attenzione del mondo della scuola. Il documento, rivolto a tutta la comunità scolastica, denuncia apertamente la situazione nella Striscia di Gaza come un genocidio, richiamando il concetto di “cultura della disuguaglianza radicale” come matrice delle tragedie umane. Il preside invita a non ignorare la sofferenza delle vittime civili, concentrando l’attenzione sulla questione morale ed educativa più che su quella politica. La guerra, afferma Dalbosco, è “la più nefanda delle condizioni umane”, e la scuola deve rispondere rafforzando il proprio ruolo nella promozione della giustizia sociale e della coscienza storica.

Riferimenti storici e diritto internazionale

La circolare si distingue per la sua profonda impostazione storica e giuridica, citando fonti normative come la risoluzione 96 (I) dell’ONU del 1946, la Convenzione del 1948 sulla prevenzione e repressione del crimine di genocidio e lo Statuto di Roma del 1998. Il documento ricorda che, secondo il diritto internazionale, il genocidio si configura attraverso atti come uccisioni di membri di un gruppo, trasferimenti forzati di minori o condizioni di vita intollerabili. Dalbosco inserisce il dramma di Gaza in una traiettoria storica che comprende i genocidi di armeni, ruandesi, cambogiani, indigeni americani e africani, sottolineando l'urgenza di riconoscere le ricorrenze del male nella storia dell’umanità. L’analisi giuridica è utilizzata come strumento per stimolare pensiero critico e consapevolezza etica, rafforzando il ruolo formativo della scuola.

L’appello alla responsabilità educativa

Nella parte finale del testo, il preside lancia un appello a docenti, studenti e famiglie affinché nessuno resti indifferente di fronte alla violenza, al razzismo e all’ingiustizia. La scuola, ribadisce, ha il compito di promuovere l’educazione all’uguaglianza sostanziale, antidoto indispensabile contro ogni forma di disumanizzazione. Il messaggio non si limita alla denuncia ma punta a costruire una coscienza collettiva attenta e vigile, fondata sulla memoria e sul rispetto dei diritti umani. “Sapranno riconoscerla, sapremo riconoscerla?”, chiede Dalbosco, con riferimento alla cultura della disuguaglianza che, se non riconosciuta e contrastata, può insidiosamente radicarsi. La circolare si chiude così come è cominciata: con un richiamo alla responsabilità civile ed educativa della scuola, custode dei valori fondamentali della democrazia.