Tragedia a Pozzuoli, CNDDU: 'Diritto allo studio e più sicurezza'

Il CNDDU sulla morte del 16enne: andare a scuola non può essere un rischio a causa della mancanza di sicurezza stradale

A cura di Scuolalink Scuolalink
16 dicembre 2025 15:00
Tragedia a Pozzuoli, CNDDU: 'Diritto allo studio e più sicurezza' - Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
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Un grave lutto colpisce Pozzuoli: un sedicenne perde la vita andando a lezione. Il CNDDU denuncia come la sicurezza stradale sia fondamentale per garantire il diritto allo studio, trasformando un tragitto quotidiano in una tragedia inaccettabile.

Pozzuoli, muore a 16 anni mentre va a scuola: quando il diritto all’istruzione si infrange sulla mancanza di sicurezza

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profondo cordoglio per la tragica morte del ragazzo di sedici anni avvenuta a Pozzuoli mentre si recava a scuola in scooter. Una perdita che scuote nel profondo non solo la famiglia colpita, ma l’intera comunità educante, chiamata ancora una volta a confrontarsi con una morte che interrompe bruscamente un percorso di crescita, di studio e di speranza.

Questa tragedia, avvenuta lungo il tragitto più quotidiano e simbolico, quello verso la scuola, non può essere relegata alla sola dimensione della cronaca. Essa solleva interrogativi profondi sul rapporto tra diritto all’istruzione e diritto alla vita, entrambi sanciti dalla Costituzione e dalle principali convenzioni internazionali sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Quando un giovane perde la vita mentre esercita un diritto fondamentale, emerge con forza una responsabilità collettiva che riguarda le istituzioni, l’organizzazione degli spazi urbani, la sicurezza delle infrastrutture e la cultura della prevenzione.

Il Coordinamento si stringe con sincera partecipazione anche attorno al ragazzo rimasto gravemente ferito, ai suoi familiari, ai compagni di scuola, ai docenti e alle comunità di Pozzuoli e di Santarcangelo di Romagna, quest’ultima colpita nella stessa mattinata da un evento altrettanto drammatico. Due luoghi diversi, un’unica dolorosa realtà: per molti adolescenti il percorso verso la scuola continua a essere un momento di esposizione al rischio.

Le immagini ricorrenti di giovani vite spezzate sull’asfalto, di zaini rimasti a terra e di banchi improvvisamente vuoti raccontano una sconfitta che non è solo individuale, ma sociale ed educativa. Il dolore non può esaurirsi nel cordoglio, né l’emozione nel silenzio. È necessario interrogarsi sul valore che il nostro Paese attribuisce alla tutela della vita dei più giovani e sulla capacità di garantire loro condizioni di sicurezza adeguate nei gesti più ordinari.

La scuola, come presidio di cittadinanza e di educazione ai diritti umani, ha il compito di alimentare una riflessione consapevole sul rispetto delle regole, sulla responsabilità e sulla cura della vita propria e altrui, ma questo impegno deve essere sostenuto da scelte istituzionali coerenti e durature. La sicurezza stradale non può essere considerata un tema marginale, bensì una questione centrale di giustizia e di diritti.

Alla memoria del giovane studente di Pozzuoli, e di tutti i ragazzi e le ragazze che non hanno fatto ritorno da un tragitto verso la scuola, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani affida un impegno morale preciso: trasformare il dolore in responsabilità condivisa, affinché il diritto a studiare non continui a essere tragicamente messo in discussione dal diritto stesso di vivere.

prof. Romano Pesavento, Presidente Nazionale CNDDU

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