USR Lazio: Dirigentiscuola denuncia un clima da "basso impero"
Dirigentiscuola scrive a Valditara: nell'USR Lazio favoritismi, ispezioni punitive e dirigenti umiliati. Fratta pronto alla task force.
Ennesima bufera sull'USR Lazio. Il sindacato Dirigentiscuola ha inviato una nuova segnalazione al Ministro Valditara, denunciando un sistema basato su favoritismi, lettere anonime e vessazioni. I presidi lamentano un clima di solitudine e paura sotto la gestione della direttrice Sabatini. Ecco il comunicato stampa.
USR Lazio: favoritismi, silenzi, ispezioni “punitive”, umiliazioni: col “sistema Sabatini” un clima “da basso impero”. La (ennesima) denuncia arriva da Dirigentiscuola, che scrive di nuovo a Valditara.
Intanto il Ministero continua a non rispondere ai dirigenti scolastici vessati – Dopo oltre due mesi, ignorata l’ennesima denuncia di una DS romana – Il presidente Fratta: “E’ il momento di dire basta, siamo pronti con la task force”
Roma, 9 dicembre 2025 – A meno di un mese dalla denuncia dell’inaccettabile comportamento del direttore generale dell’USR Lazio Anna Paola Sabatini nei confronti di un DS in servizio a Roma (19 novembre), DIRIGENTISCUOLA segnala al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara un analogo caso rimasto senza riscontro e portato negli ultimi giorni all’attenzione dell’Associazione: una circostanziata lettera datata 29 settembre con cui la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “P. Angela” di Civitella San Paolo lamenta iniquità, favoritismi, mancate risposte, vessazioni e ispezioni “mirate”.
In particolare rileva “il disagio che molti dirigenti scolastici in servizio presso le scuole del Lazio stanno vivendo a causa del “modus operandi” della dott.ssa Sabatini, oltre al clima accusatorio, alla “condizione di solitudine, di poca certezza del diritto e di disparità di trattamento” vissuta da diversi colleghi che non riescono “a dare voce formale a tale situazione per timore di ritorsioni”.
Il contenuto della missiva è un “affresco” del clima di tensione generato dalla “gestione Sabatini”: si va dal rifiuto di ascoltare (neppure telefonicamente) i dirigenti scolastici alla scarsa trasparenza nei criteri delle reggenze, dalla mancata motivazione al diniego ai mutamenti di incarico a procedimenti disciplinari istruiti su segnalazioni anonime e neppure conservate agli atti, passando per i favoritismi nell’assegnazione delle sedi, l’umiliazione dei dirigenti scolastici nelle (rare) occasioni di colloquio, con accanimento e scarsa gradualità nel comminare sanzioni disciplinari.
Due passaggi appaiono particolarmente gravi: “Nell’unica occasione in cui ho avuto modo di avere un colloquio diretto con la Dott.ssa Sabatini, in merito ad una audizione difensiva convocata dalla stessa – scrive la DS – in un procedimento disciplinare conclusosi con l’archiviazione perché non sussistevano i fatti contestati, sono stata da lei mortificata ed etichettata come una persona non in grado di gestire i rapporti comunicativi all’interno del mio Istituto. Alla richiesta di conoscere le motivazioni di tali frasi pesanti ed ingiuste, il D.G. rispondeva di aver appreso tali circostanze da segnalazioni che le erano pervenute in forma anonima e che (cosa ancora più grave) non era in grado di sottoporre alla mia attenzione in quanto mai acquisite agli atti, né protocollate”. Ancora: “Nella seconda circostanza in cui sono stata convocata per un’audizione difensiva la dr.ssa Sabatini – responsabile dell’UPD – non si è neppure presentata per ascoltare le mie controdeduzioni durante il contraddittorio”.
“La Dirigente dell’IC Angela mi ha reso partecipe della lettera inviata in settembre e mai riscontrata” scrive a Valditara il Presidente Nazionale DIRIGENTISCUOLA Attilio Fratta. “Voglio rimarcare il copione consolidato che va in scena nell’USR Lazio: lettere anonime (sempre le stesse, in fotocopia e pronte per l’uso) col seguito di indagini ispettive a tutto campo (per definizione, chi cerca trova) e inesorabili provvedimenti sanzionatori privi di plausibili motivazioni che non si risolvano in stitiche clausole di stile. Un copione più volte denunciato già a luglio. Anche nel nuovo caso lo scopo è ben preciso: liberare la sede per soggetti “graditi”; e/o negare – sempre in assenza di motivazioni – sedi libere nelle operazioni di mobilità, che poi vengono conferite in reggenza con assoluta opacità”.
Commenta Fratta: “Cosa sarebbe accaduto qualora l’oggetto di tali e tante querele fosse stato un dirigente scolastico? Abbiamo buoni motivi di temere che si sarebbe avviata con sollecitudine la macchina degli accertamenti ispettivi con conseguenti addebiti. Perché dunque, a due mesi e mezzo dall’esposto, la Dirigente Cascelli non ha avuto ancora neppure un cenno di riscontro? Esistono forse due pesi e due misure?”
“A fronte dell’inerzia dell’Amministrazione – conclude – deve, ancora una volta, intervenire DIRIGENTISCUOLA con la propria task-force come è stata costretta a fare nel Veneto? Il Consiglio Nazionale ha già deliberato la manifestazione, un atto dovuto per non tradire la ragione costitutiva di DIRIGENTISCUOLA: la tutela dei soci e dell’intera categoria contro gli abusi o i soprusi perpetrati dall’Amministrazione contro chi si sforza quotidianamente di far funzionare la scuola al meglio. Ai colleghi dico di avere il coraggio di denunciare: DIRIGENTISCUOLA è con loro, non saranno mai soli”.