Accorpamenti scolastici: la Toscana si oppone al dimensionamento
La Regione ricorre contro il piano del Governo sugli accorpamenti scolastici. La CGIL mobilita e ottiene un primo rinvio dei termini ministeriali.
La Toscana si mobilita contro il piano di dimensionamento scolastico varato dal Governo. La FLC CGIL ha organizzato un presidio a Firenze per chiedere il ritiro dei provvedimenti sugli accorpamenti scolastici, giudicati dannosi. La Regione ha depositato ricorso, sostenendo l'iniziativa sindacale e contestando i dati demografici usati. Si registra intanto un primo rinvio dei termini da parte del Ministero.
La mobilitazione della CGIL a Firenze
La FLC CGIL Toscana ha organizzato un presidio significativo davanti alla Prefettura di Firenze per manifestare la propria netta contrarietà ai piani governativi. L'obiettivo della mobilitazione è sollecitare il ritiro del piano nazionale e spingere la Regione Toscana a mantenere una posizione ferma contro le politiche sull'istruzione dell'esecutivo. Durante l'iniziativa, una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura, esponendo le ragioni della protesta e richiedendo un intervento per ottenere una proroga di un anno del completamento del dimensionamento.
Accorpamenti scolastici: l'azione della Regione Toscana
Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, ha confermato che la Regione ha intrapreso un'azione legale formale contro il piano di dimensionamento. È stato infatti depositato un ricorso alla Presidenza della Repubblica, basato su una solida condivisione politica e su discrepanze concrete nei dati utilizzati dal Governo. Il ricorso evidenzia come le proiezioni demografiche Istat, stimate in 428.679 studenti, siano inferiori ai 436.671 iscritti reali registrati in Toscana lo scorso maggio.
I primi risultati e gli obiettivi futuri
Contestualmente all'azione legale regionale, il Ministero dell'Istruzione ha emesso un decreto che posticipa i termini per il dimensionamento toscano, spostando la scadenza dal 31 ottobre al 30 novembre. La CGIL, attraverso le parole di Rossi, considera queste novità come un primo risultato tangibile della mobilitazione sindacale, apprezzando l'iniziativa intrapresa dalla Regione. L'obiettivo dichiarato resta però quello di continuare la battaglia al fianco dell'amministrazione regionale per bloccare definitivamente i piani di accorpamento ritenuti dannosi per il sistema educativo.